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Fabrizio Mancini

NFL 2024 WEEK 11 - Patriots 22 Rams 28

Al MetLife di Foxboro per pareggiare la loro media incostante i Rams e contro l'obiettivo odierno dei New England Patriots di bollare per la prima volta in stagione una doppia W di fila: due squadre che, nemmeno troppo tempo fa, si affrontavano in una finale di Super Bowl, almeno per L.A. comunque ancora raggiungibile, nonostante Demario Douglas le sfugga subito via in un paio di tracotanti avanzate e come Bourne, più pronto di Witherspoon in endzone nell'incrocio-touchdown al 2nd e 6 stretto di Maye (7-0 Patriots). Vantano però un Nacua in condizioni leggiadre i Rams: con lui e Demarcus Robinson, perciò, Stafford arriva neanche sudato a toccare le 5 avverse, dalle quali tracciare da Kupp una linea aerea che si infila perfettamente intermedia tra Takitaki/Pettus (7-7), poi ecco Kobie Turner avventarsi famelico sul sack-fumble Fiske-Maye, mentre proprio Nacua deve saper atterrare con un millimetrico tuffo frontale in endzone per trattenere un complicato pass esterno dello stesso Stafford altezza 27 (14-7 L.A.). Se, invece, c'è un facemask - di McCollough - ad assisterla, NE può anche andar comoda, via Maye, con Henry/Stevenson (Slye al piede, 10-14), tanto più se dopo un abbondante ricavo in slalom da 4th e 1 di Kyren Williams a precedere l'ingresso dell'onnipresente Nacua nelle 10-Patriots, Karty manda sul palo il field-goal dalla breve di fine primo tempo: alla ripresa, però, Jonathan Jones liscia malamente l'anticipo di un inoffensivo down centrale recato così in endzone da Kupp (69 yards totali, 21-10 Rams) per un già significante solco nello score della partita di fronte al quale Maye, fidandosi qui di Boutte/Henry, non intende tuttavia modificare le collaudate carenze di gestione dei propri snap, in porto alla fine nei 3 punti del calcio di Slye (13-21). I problemi, del resto, è più la NE di retroguardia ad incontrarli: Kyren Williams alterna superbe accelerazioni a scivolose sgusciate, la presa - Parkinson - di un discendente di Stafford dalle 19 sovrasta nell'angolo più lontano della endzone il tentativo di impedimento corrispondente di Elliss (28-13 L.A.), mentre la violenza non necessaria di Verse disperde le non indifferenti peculiarità del sack di Fiske a Maye, intrepido dalla sua a ripartire di scramble e, dal basso della sua esperienza da rookie, beffardo stile veterano rodato nel lob-touchdown imbracciato, staccandosi astutamente da Verse, dal tackle di casa Vederian Lowe. Risalgono solo di 6 (19-28) i Pats, vista la murata di Lake all'extrapoint di Slye (ricoperto da L.A. con Rozeboom) per poi, anche assoldando Bourne/Hooper in aggiunta a Henry nell'arrocco decisivo, preferire ad un 4th e 5 da falsa partenza di Polk un colpo al calcio, questo dentro, dello stesso Slye (22-28): eppure, ragionando senza foga, sembrano insegnarci le strategie di NE, ti può sempre capitare un'ultima iniziativa-sorpasso a 2.14 dal termine, consegnata però, frettolosissimamente, da Maye - peccato, la sua miglior prova dell'anno - direttamente nelle mani da intercetto di Kinchens. Vincono i Rams.

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