Sostituisce l'esonerato Dennis Allen a New Orleans, da vice diventa capo allenatore dei Saints e, al debutto interno, batte i lanciati Atlanta Flacons coach Darren Rizzi: aiutato da una squadra disposta stavolta a sudare senza cedere alla rassegnazione, anche quando, nella seconda parte del match odierno soprattutto, ce ne sarebbe stato ogni presupposto. Soprattutto, ma non solo, perchè NO segna un touchdown, negato però dall'holding di Moreau, conducendo in endzone il primo pallone di una combinazione Carr-Taysom Hill: proprio quest'ultimo naviga poi nelle acque del medesimo drive annaspando tra i meriti di un 3rd e 1 sorpassato e un penalizzante 4th e 2 altezza 6, ricacciato via a mezza strada da Landman/Elliss. Mims, sperimentato con compiti analoghi, non fa meglio, Austin/Pettis sì, come Grupe al field-goal del 3-0 Saints, ma i Falcons, almeno fino al controcalcio out di Koo dalle 53, sanno obiettare a tono con Bijan Robinson/Pitts, anche loro agevolati da una flag da interferenza Alontae Taylor-Mooney: di là, invece, la media ripartenza di Kamara dal punto dell'errore del kicker coreano porta Carr a osare un esemplare 3rd e 5 a spiovere in endzone su Valdes-Scantling (10-0 NO), altresì maestoso il tuffo ricettorio rasoerba di Mooney con relativo tuffo-touchdown frontale da 4th e goal oltre l'ultima linea avversaria (Bijan Robinson, 7-10) e bis/ter di Carr da quasi 70 yards per un ancora imprendibile Valdes-Scantling, sulla cui seconda chiamata centrale Terrell muove tardi l'opportuno taglio di ostacolo (17-7 Saints). Atlanta riprende comunque a sfoggiare a testa alta le qualità d'attacco dei suoi London/McCloud, ma quando Cousins rischia la persa da sack-fumble di Turner le conviene decisamente pensare ad un inseguimento graduale degli avversari: se solo, ovvio, Koo non si facesse deviare corto - da Ridgeway - un secondo field-goal mancato o qualora, magari, Simmons riuscisse a trattenere un non proibitivo intercetto da 3rd e 4 Carr-Moreau. Perché, altrimenti, London/Mooney dominanti ci si confermano eccome, tanto da giungere addirittura a regolare la convergenza del calcio di Koo (10-17), che NO si limita ad emulare da similare distanza (Grupe, 20-10) spingendo Kamara al galoppo di una formidabile catch and run: come mirabili, su un ultratriplo 3rd 7, sono del resto Cousins-Pitts e la megarun-touchdown dalle 37 di Bijan Rbinson (17-20), con Mathieu-London a scambiarsi promesse cattive dopo l'interferenza fallosa di Alontae Taylor che certifica la giornataccia al tiro di Koo, il cui terzo field-goal tentato incontra le iellate ribattute susseguenti di palo-barra trasversale. Sulle corse, invece, i Falcons (Allgeier) continuano ad atterrire una NO ormai provatissima, ma in grado ancora di ritagliarsi le forze necessarie per uno stupendo intercetto di Mathieu, pur vilipeso dal clamoroso drop di Kamara con 1/3 di campo vuoto da percorrere: lo sforzo decisivo dei Saints punisce, a 6 secondi dal termine, una scelta discutibile di Cousins nell'allargata arretrata di un 4th dowm stroncato, su McCloud, da Amadi. Vince NO.
Fabrizio Mancini
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