In una Division, la NFC South, in cui ogni vittoria può essere fondamentale, New Orleans non mancare quelle su avversari sulla carta assolutamente battibili, cosa che al Caesars Superdome i Bears, in realtà, non vorrebbero apparire affatto: vedansi le diligenti assistenze di Bagent a Mooney/D.J. Moore con il cambio lato trasversale del rookie ospite ad individuare Kmet in endzone (7-0 Chicago), ma pure il suo ritorno alla dura realtà di un intercetto (Adebo) per le controffensive Hill/Shaheed e il 3rd e goal stretto dalla breve che il tuffo di Olave nasconde a Gordon (7-7). Bears presto risarciti da un challenge che approva alla run di Bagent l’attraversamento completo di un 3rd e 12: alle spalle di Baun, poi, Kmet gli riceve un bel lob esterno (14-7 Chicago), mentre c’è Kamara qui – 3rd e 6 – al galoppo con Hill, anche destinatario finale del 14 pari altezza endline a mittente Carr. Sbaglierà come tutti i debuttanti Bagent, ma di coraggio tranquilli che non se ne nega un grammo: Roschon Johnson/Foreman gli stanno volentieri dietro, Jordan lo sacka e Santos calcia sul palo il field-goal di un nuovo vantaggio-Bears, mentre D.J. Moore non sopporta la spinta-fumble di Adebo, il cui susseguente completamento di ricopertura finale non trova stavolta troppo carburati Kamara/Hill. Grupe, comunque, può infilare i pali dalle 55 (17-14 Saints), ma la degna Chicago odierna reclama ancora la giusta attenzione necessaria per Mooney/Foreman, con calcio a bersaglio di Santos (17-17) e Carr che, sentito Shaheed e mandati all’affondo i nuovamente inarrestabili Hill/Kamara, passa ad occuparsi delle esigenze di Juwan Johnson sul fondo della endzone (24-17 NO). Fenomenale a dir poco l’intercetto di Maye a Bagent in tuffo orizzontale, ma Billings/Edwards restano uniti nel respingere Carr su un 4th e 1 e non fatturano granchè nemmeno Jamaal Williams/Olave quando tocca ad Adebo impadronirsi di un 3rd e 9 centrale di Bagent: a vuoto (palo), infine, anche il field-goal di Grupe. Vincono i Saints.
Fabrizio Mancini
Comments