Gironi di Patriots e Commanders quasi definiti, ma entrambe possono ancora sperare in (più di) qualche vittoria da riavvicinamento playoff, a cominciare da questa, che Mac Jones vorrebbe assicurarsi – impossibile – da subito, invitando Thornton all’incontro mancato di un 4th down. Washington meglio disposta a pazientare, con la promozione - Howell-Dyami Brown - del calcio di un field-goal (Slye dalle 37, 3-0 Commanders), poi ecco Pringle/Gibson in accelerazione da doppio 3rd down, continuata per l’angolo del touchdown da Brian Robinson (10-0 Washington), ma spodestata della palla al tentativo successivo: Godchaux/Tavai incidentano lo stesso runningback ospite, il secondo gli porta via il possesso affidandone le sorti future a Elliott, il gran tuffo di Hunter Henry in fondo al touchdown fulmina Hudson (7-10), mentre qui è Smith-Schuster ad innescare la long-run di Stevenson, a mèta dalle proprie 36 sul blocco di Reagor (14-10 Patriots). Un sorpasso da ripercussioni difensive rassicuranti – sack di Wise e intercetto in endzone di Dugger a stralciare la precedente volata trasversale da 3rd e 23 di Howell -, con Douglas/Elliott ad accumulare provviste, al rientro dall’intervallo, per sincerare almeno un field-goal (Ryland dalle 43, 17-10 New England), visto come nessun arbitro accolga le proteste di Henry a proposito di una interferenza di St-Juste. Rendite, però, non eccessive al tirar delle somme delle run di Robinson/Gibson, a loro volta remunerate dal triplicato 2nd e 10 di Howell a Dotson (17-17), con McLaurin ad emulare più avanti il compagno in alta qualità di ricezione autorizzando così il field-goal a bersaglio di Slye (20-17 Commanders): Patriots ancora ardimentosi in due sack di Bentley a Howell ma traditi, a cronometro fermo e non, dalle influenti circostanze di un challenge di Washington invalidante il completamento di un importante 2nd e 6 Mac Jones-Douglas e, soprattutto, dal tocco droppato di Smith-Schuster per l’intercetto di Martin nelle sue 35. Vittoria Commanders.
Fabrizio Mancini
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