Accettabilmente buono l’attuale 2-3 – e bye appena osservato – dei Packers, dei quali si temeva l’impatto-choc di un primo anno senza Aaron Rodgers: con moderazione, invece, ma dalla nuova Denver di coach Payton, oggi sotto 1-5, speravano ben altro quei tanti che Russell Wilson-Sutton si industriano presto a far ricredere compitando un doppio 3rd down che Lutz deve comunque chiudere al calcio, appreso dell’holding (Bailey) di annullamento allo sprint-touchdown dal breve di Javonte Williams (3-0 Broncos). Una stessa flag contraria – McDuffie - prolunga poi la corsa di McLaughlin, Wilson frammezza così Perine al Sutton di prima senza cambiare il corso finale del drive (altro field-goal di Lutz, 6-0 Denver), con il match che continua a svilupparsi pro-Broncos quando anche Green Bay, traghettata sulle 25 avversarie da Doubs e Dillon/Jayden Reed, dispone di un calcio da 3 punti, spedito però out da Anders Carlson. Di là è la volta di Jeudy, Wilson gli va dietro e Lutz batte tra i pali il terzo colpo personale al piede (9-0 Broncos), ma pure i Packers, abbinandolo a Wicks (dentro qui il field-goal di Carlson, 3-9), hanno un Aaron Jones da risvegliare, mentre Javonte Williams si precipita nelle 30-Packers per una promettente anticipazione, in aggiunta all’holding da 3rd e 3 di Owens, del 3rd e 4 esterno Wilson-Sutton a superare dalle 18 Rasul Douglas (16-3 Broncos). Love lascia così due quarti e mezzo di anonimato concatenandosi nell’ordine prima a Watson, poi in endzone – dopo aspra contesa di palla contro Surtain – a Romeo Doubs (10-16): ultratriplicando un 2nd e 5, GB incassa inoltre le 38 di Denver assieme all’espulsione di Kareem Jackson (capocciata-killer a Musgrave) e sorpassa un 4th down (Mims) per abbracciare quello chiave in endzone (Jayden Reed, rimedio decisivo al precedente drop di Doubs: 16-16). Esaurito l’ultimo warning, Jeudy si prende quindi le 39-Packers uscendo felicemente infortunato se Lutz torna a trasformare field-goal (19-16 Broncos) e l’intercetto di Locke a Love delude infine una invitante catch and run di Dillon, ma sarà per la prossima: vince Denver.
Fabrizio Mancini
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