In continuo movimento le classifiche delle Division di Texans e Saints: con il 34-0 di Foxboro, sette giorni fa, New Orleans l’ultimo colpo ai numeri della propria lo ha dato bello forte e oggi, all’NRG di Houston, imposta subito un bis esterno con Miller/Hill (ma Grupe sbaglia al piede dalle 52), mentre Baun, si accontentasse dell’immediato intercetto a Stroud, non troverebbe la deviazione-fumble di Nico Collins perfezionata dal recupero di Tytus Howard. Sguinzagliato Singletary, Stroud si fa perdonare da Noah Brown e, in estremo angolo-endone dalla minima, Schultz (7-0 Houston), ma anche Carr ha in serbo assistenze di qualità per Michael Thomas e, tagliando la endzone texana su Nelson, Shaheed (7-7). Già decisivo in difesa - occasionale - prima, ecco ora Nico Collins calato nel suo mestiere primario (3rd e 4) a ruota delle run di Pierce/Boone: dalle 24 Fairbairn non può sbagliare (10-7 Texans) e se Singletary non scende di giri Stroud vede da vicino Woods al centro della endzone (17-7 Houston), con Carr strettamente legato ai proventi di Hill/Olave per un field-goal stavolta a bersaglio di Grupe (10-17). Maliek, il ‘vero’ Collins della retroguardia di casa, sacka Carr assieme a Greenard, di là Nico chiede - ottenendola - una netta flag di interferenza (Lattimore) che accorcia il campo alla flag di Fairbairn (20-10 Texans), ma fanno il necessario per la risposta al calcio di Grupe (13-20) pure Moreau/Olave nonostante McCoy – holding – e il sack dell’ex Rankins a Carr. Shaheed, forte di questi esempi, riaccelera di reverse, certo mai prevedendo l’errore al calcio di Grupe da appena 29 yards, un incidente di percorso che il sack di rabbia di Granderson, con la super-presa dello stesso Shaheed, spera di fare in tempo a riassestare: a distanza di centimetri Griffin/Cashman ricacciano via Kamara a metà di un 4th e 4, lo stesso duo è però anche capace di ridare fiato ai Saints alternandosi in altrettante azioni fallose e proprio Cashman, alla fine, decide il risultato, spostando quanto basta per l’intercetto di Nelson la palla lunga di Carr (4th e 10) a Michael Thomas. Vince Houston.
Fabrizio Mancini
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