Tanti i progressi di Miami nelle ultime stagioni, tranne contro i Bills, che continuano anno dopo anno - playoff inclusi - a batterli, nettamente e non. Anche questi Dolphins da 70 punti segnati appena una settimana fa si accucciano presto all’angolo contro Kincaid/Murray e un illuminante esterno d’incrocio di Josh Allen sulla corsa di Gabriel Davis (7-0 Buffalo), ma dall’altra parte hanno comunque forze residue di flessibilità offensiva da seminare sull’erba dell’Highmark con Smythe/Hill: in mezzo Waddle salva un 2nd e 8 inizialmente droppato, ma non intercettato da Bernard, così il rookie da record Achane, così, fila diretto in endzone senza intoppi particolari (7-7), identicamente però – solo in una metacampo avversaria più estesa – alle volate di Murray e, per il 14-7 Bills, James Cook: a Tagovailoa conviene riallacciarsi a Hill, pensare ad una positiva valutazione dei livelli odierni (nel complesso bassini) di Mostert e, dalle 10, preparare l’handoff di appoggio alla reverse-touchdown di Achane (14-14). Ambo le squadre, a tantissimo all’ora, giocano già a rompere le rispettive continuità d’attacco: un lunghissimo di Allen trova intanto l’interferenza Kohou-Diggs, proporzionalmente alla minor distanza dallo stesso ricevitore, poi, ecco l’azzeccato 2nd e goal centrale in corsa altezza 11 del 21-14 Buffalo. Se Miami qui risponde solo conservativamente riappropriandosi (Berrios) del fumble Taron Johnson/Mostert, Allen iinsiste su Diggs che – 55 yards - fugge in endzone liberandosi in doppia giravolta liberatoria di Kohou/Brandon Jones (28-7 Bills), mentre Mostert, tramortito da un durissimo tackle frontale di Milano, ne perde un’altra, stavolta a beneficio del ‘nemico’ Bernard. Il sack di Van Ginkel non basta inoltre a scongiurare il field-goal di Bass (31-7 Buffalo), Tagovailoa offre una nuova reverse a Tyreek Hill, molesta le 10-Bills e, da appena dietro detto confine, arcua per Berrios una gran parabola discendente oltre la testa di Hyde. Troppo decentrata, invece, la similare soluzione di conversione che perfino uno con la coordinazione extraterrestre di Hill porta fuori campo senza il possesso pieno necessario ai punti aggiuntivi (20-31): proprio fuori portata dei Dolphins, quindi, la sfrenata catch and run di Cook per una conclusione-drive identica alla precedente, tra il sack di Van Ginkel e il calcio a segno di Bass (34-20 Bills). Hyde, stavolta, Tagovailoa se lo studia bene intercettandolo secco ed è un vero prodigio geometrico la frustata che Allen stringe al massimo da Diggs nel primo angolo-endzone (41-20 Buffalo): l’implacabile sack di Oliver a Tagovailoa - 4th e 1 -, infine, fa da avviamento alle pratiche dell’unica, ma meritatissima marcatura personale di Allen. 48-13 Bills.
Fabrizio Mancini
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