La vinca chi ne è capace questa partita tra ultime di Lega: non le uniche a quota 0 Chicago e Denver, ma di certo tra le peggio messe, specie quanto a consistenza difensiva. Il primo vantaggio, dei Broncos, parte dal sack di Bonitto a Fields, di cui Jeudy è confortante prosieguo, come lo scatto-touchdown dalle 18-Bears di McLaughlin, tra Brisker/Edwards, prolunga a Wilson il 3rd e 7 corto del 7-0 Denver: di là Kmet sfonda quanto serve di snap diretto un 4th e 1, il già splendido tuffo esterno in endzone di D.J. Moore somma quindi alla prodezza tecnico-atletico la genialata dell’ex Panthers di scalciare il paletto d’angolo in ricaduta (7-7), con Fields a riconvocarlo per sbarazzarsi in un colpo solo di un 1st e 15 da falsa partenza di Scott e alzare su Kmet dalle 22, al di là delle mani di Singleton, il centrale del 14-7 Bears. Da uno scambio con Herbert, Fields avanza così St. Brown, impenna sempre per Kmet dall’estremo della tasca un’altra specie di lob a gabbare di nuovo Singelton (21-7 Chicago) e, senza granchè avvertire il sack di Allen/Bonitto, attracca da Mooney: il suo 3rd e goal di assistenza centrale conclusiva ad Herbert cade infine in endzone incollato alle mani del suo ricevitore (28-7 Bears), ma Denver riprende coraggio quando la super-run di McLaughlin calcola salato il conteggio del roughing di Brisker, con piazzata millimetrica successiva di Wilson sul fondo dell’area di mèta di Chicago (Brandon Johnson, 14-28), rinnovata per Jeudy/Humphrey ad introduzione relativa, nelle 15-Bears, di un 3rd e 9 parato in touchdown da Sutton (21-28). Rumori di rottura ben noti ai Bears si fanno ora sentire forti sull’abbraccio-fumble di Bonitto a Fields: a tutti gli effetti un sack ritornato in touchdown da Cooper (28-28) ed è fortuna illusoria che una graduale long-run di Herbert vada giù solo nelle 30-Broncos, considerato come un holding di Wright la ricacci subito indietro e Chicago ne sconti le conseguenze fino ad un 4th e 1 contro lo scrimmage del quale, presidiato da Singleton, lo stesso Herbert va malamente a schiantarsi. Wilson-Mims, allora, per le 33-Bears su onde d’erba ormai lisce come il vetro e Lutz tra i pali opposti dalle 51 (31-28 Denver): dell’intercetto-vittoria dei Broncos si cura Kareem Jackson.
Fabrizio Mancini
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