I Miami Dolphins del Tyreek Hill che domenica scorsa ha battuto i Chargers quasi da solo tra i peggiori clienti possibili per la rivincita-Patriots, ancora a Foxboro, del 25-20 contemporaneamente subìto dagli Eagles in Week 1. Rende parecchio più delicata la situazione la comune partecipazione ad una medesima Division delle due squadre oggi opposte al Gillette e, tecnicamente parlando, il sack di buona serata a Mac Jones (di Long), con Tagovailoa a scaldare proprio Hill prima di preparare ad Ahmed una reverse rifinita tra i pali di New England dal field-goal di Sanders (3-0 Dolphins). Mac Jones accomoda invece un bel lob oltre la metacampo per Henry, ma Demario Douglas, avvicinato da Chubb, perde a vantaggio di DeShon Elliott la proprietà di un 3rd e 8 che, di là un blocco illegale dell’ex Wynn ribalta in un 2nd e 19 percorso in tornata unica dalla catch and run di Waddle: Patriots con problemi aggiuntivi anche nell’imprigionamento di Mostert, giù sereno nell’angolo del touchdown dalle 8 (10-0 Miami), mentre le mani di Van Ginkel abbassano sull’erba un 3rd down ancora immacolato di Mac Jones, più avanti a un passo dal beccare intercetto da Phillips, ma anche successivamente puntuale da Henry/Parker fino al field-goal di Ryland dalle 49 (3-10). Gente di sostanza qui (Cracraft/Smythe) ad appoggiare Tagovailoa, strettissimo quindi in touchdown da Hill (17-3 Dolphins) e sackato al rientro dall’intervallo – Judon - prima di rinverdire Waddle e arrendersi ad un holding di Austin Jackson: in più lo spettacoloso tuffo di Schooler che ribatte il field-goal di Sanders con Dugger a ricoprire in territorio-Miami e l’intercetto di Xavien Howard nelle sue 5 sporcato dalla responsabilità di un successivo holding. Mac Jones si spinge allora fuori la tasca di un 2nd corto e sibila secco da Henry il 10-17, Gonzalez vola nel firmamento ad intercettare Tagovailoa, ma è gesto vano se contrapposto al super-sack di Van Ginkel, chiave di apertura altezza 43-Patriots, assieme ai blocchi di Wynn/Connor Williams, della run-touchdown di Mostert (24-10 Dolphins). Miami dunque con un doppio possesso di vantaggio, del quale però la squadra di coach McDaniel deve rimandare l’amministrazione controllata: due interferenze di Apple esaltano infatti Parker/Smith-Schuster (3rd e 7), abbreviando al minimo l’entità dello sprint di Stevenson (17-24), Waddle si fa pure male e Tagovailoa conserva uno snap malriuscito per il field-goal (out) di Sanders. Il sack di Chubb riporta così gli ospiti ad uno stato di maggiore tranquillità e l’ultimo review arresta sullo scrimmage di un 4th e 4 l’avanzata di Strange, smarcato dalla smistata di Gesicki. Vincono i Dolphins.
Fabrizio Mancini
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