Dura ricomporsi prima di un altro scontro diretto di Division contro Baltimore quando il primo lo hai perso a farti male, senza nemmeno la scusante dell’assenza di Burrow: escono dalle macerie di Cleveland i Bengals e tornano a casa solo per continuare con le sofferenze della super-run di Edwards, aggravata dall’holding di Taylor-Britt, poi ripetuta dalla minima sulla spinta di Zeitler addosso all’impotente Pratt (7-0 Ravens). Lamar Jackson insiste usando le mani per raggiungere Beckham e Duvernay, cui però un challenge elimina il dimezzamento di un 2nd e 10: decisione saggia, perchè Tucker manda out dalle 59 un field-goal extracosmico e, a catena, Logan Wilson ricopre vanamente (flaggato Carter) un sack-fumble di Hendrickson, ma di lì a un paio di minuti Charlie Jones riporta in touchdown, sul blocco preliminare di Iosivas, il punt-Ravens di Stout (81 yards, 7-7). Dalla faretra di Jakcson escono allora anche Agholor/Bateman, oltre al pungentissimo Flowers e da distanza più normale Tucker imbuca il 10-7 Baltimore al calcio: Cincy incarta quindi una interferenza di Stephens, tocca le 25 con Burrow-Higgins rispondendo alfine al piede per un nuovo pari (a 10, segna McPherson) che i Ravens riescono a ritoccare soltanto di minima nonostante il ribadito smalto palesato da Agholor, insufficiente tuttavia a risarcire i danni di due flag di fila (Simpson/Mustipher, Tucker tra i pali dalle 40 e 13-10 Baltimore) dentro e fuori le 15-20 yards dei Bengals. Mixon bagna auguralmente il secondo tempo di catch and run poi, con Higgins/Irv Smith, sottrae i suoi ad un 1st e 15, ma Stone intercetta Burrow sull’uscio della endline, Jackson sorvola mezzo campo per immettere Flowers nelle 5 opposte e stringe al massimo possibile l’ultima assistenza su Andrews, cui Daxton Hill butta giù palla solo ad area di mèta varcata (20-10 Ravens). Inaccettabile a questo punto un altro flop, personale e di squadra, di Burrow che mette perciò Chase alla frusta, invoca soccorso al fedelissimo Boyd e allarga Higgins a uscire (3rd e goal corto, 17-20): una piaga inguaribile, però, le progressioni lato opposto di Edwards, Jackson gliene chiede pure una di azzeramento ad un 1st e 20 – holding di Zeitler – già semidepennato da Andrews, mentre il suo 3rd e 5 discendente da Agholor in endzone (27-17 Ravens) manda controtempo la copertura di Awuzie e un blindside-sack di Clowney sconquassa Burrow. Arrendersi mai, però, e ci mancherebbe: riecco allora Boyd in azione-Bengals (4th e 4 vinto su un troppo timido Washington) con Mixon e Higgins, che Burrow serve larghissimo in equilibrio praticamente su una gamba. Uscirà claudicante e ancora sconfitto: 27-24 Baltimore.
Fabrizio Mancini
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