Vincere a Miami per vincere una Division quest’anno clamorosamente sofferta che, dalla loro, i Dolphins – già nei playoff – non vorrebbero cedere a Buffalo proprio all’ultima giornata. Non comincia invece come Tagovailoa – intercettato da Benford – vorrebbe, Allen riscuote migliori indizi positivi in Kincaid/Cook, ma finisce anch’egli intercettato (da Apple in endzone) e non lo risolleva la divampante catch and run di Shakir se le linee di Miami lo stringono extratasca a sparare ancora in area di mèta un 4th e 2 catturato stavolta da Elliott, in simultanea ad una sospetta spinta dello stesso Apple a Gabriel Davis. Tyreek Hill – 3rd e 14 – e lo slalom in touchdown di Achane, via a Poyer/Bernard mentre Chosen blocca (7-0 Dolphins), presentano qui il conto, ma Allen si riprende varcando con Kincaid un 1st e 15 da falsa partenza di Knox e non ha fortuna la toccata alta di Van Ginkel ad un suo centrale salvato dall’uscita di fondocampo dall’aggancio-touchdown dell’ex Sherfield (7-7). Di là portano yards importanti a Tagovailoa Smythe/Cedrick Wilson, Hill gli chiude al massimo l’angolo-touchdown di un 3rd cortissimo (14-7 Dolphins) e Allen riparte dall’intervallo spronfondando nel tragico di un sack da fumble/ricopertura che, però, a Wilkins manderà di traverso, a distanza di un pugno di down, il formidabile punt-return di Harty (14-14). Con queste allettanti premesse svolta-stagione sempre più immarcabile Kincaid, Knox raccoglie largo un 2nd e goal e lo accompagna in endzone incornando Elliott (21-14 Bills), la misurazione di un 4th minimo osteggiato da Long/Ogbah dà torto ad Allen, ma – a 1.13 dal termine - inchioda alla sconfitta con secondo posto di Division Miami l’intercetto di Rapp a Tagovailoa. Vince Buffalo.
Fabrizio Mancini
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