La scopriamo oggi, se non già nota, la miglior squadra del 2023 in AFC, con Achane/Ingold a sponsorizzare ovviamente Miami - priva di Mostert e Waddle - per l’aggiunta della referenza-touchdown di Tagovailoa (Cedrick Wilson, 7-0 Dolphins), ma Justice Hill è di là iperattivo già da ritorno-Ravens fino alla endzone avversaria, dove Lamar Jackson lo vede largo, accucciato alle spalle di Riley (7-7). Achane reimposta allora la bussola per le 12 di Baltimore e anche Tagovailoa copia nei minimi dettagli la prima segnatura, non brigasse contro un insolito drop di Tyreek Hill, limato nei pali dal field-goal di Sanders (10-7 Miami) poi, dal sack di Sieler, riecco Jackson rifiorire con Agholor/Beckham per la run di Edwards, quasi scansata dal suo ultimo oppositore (David Long, 14-10 Ravens). Tyreek Hill - prima di piegarsi una caviglia e uscire infortunato - si fa stavolta trovare attento in coda ad un 4th e 5 decisivamente integrativo del secondo colpo al calcio di Sanders (13-14), non come l’ex Elliott, preceduto su un profondo da 75 yards di Jackson dalla presa di Flowers, via di struscio pure all’ultimo, flebile tackle alla figura di Apple (21-13 Ravens). L’intercetto di Roquan Smith scoraggia qui la finora competitiva resa dell’attacco di Miami ed è una vera legnata sui denti l’aggancio monomano di Likely – 4th e 7 - con affondata sul paletto della endzone (28-13 Baltimore) sommata ad un nuovo, gran ritorno di Justice Hill, indirettamente scollinante nel deserto della endzone centrale dei Dolphins per via del susseguente 1st e goal stretto Jackson-Likely (35-13 Ravens). Miami tenta di riaffiorare aggrappandosi alla ciambella di un fumble Sieler-Edwards – ricopre Holland –, il subitaneo intercetto-bis successivo di Geno Stone lo autoripara Tagovailoa liberando Berrios da un 4th e 5 e alzando in endzone da Achane il 19-35 non convertito però sull’altro lato del touchdown, per meriti primari dello stesso Stone, da Julian Hill. Ulteriori cedimenti allo scafo dei Dolphins li assestano Bateman, con Ricard giù in endzone per incontrare il lob di Lamar Jackson (42-19 Ravens), e il sack di Oweh ad arretrare troppo un 4th down percorso da Tagovailoa fino allo stop di Queen: la violenza non necessaria che fionda a punti la run di Gordon, spinta dentro da Moses (49-19 Baltimore), è il segno che Ramsey non ci sta più a prenderle e basta, ma Miami non arriva ormai a connettere nemmanco un semplice handoff White-Brooks dalla cui ricopertura – Simpson – è Huntley, da vice-Jackson, a nascondere (involontariamente?) dietro le spoglie di Likely il vero destinatario del 3rd e goal del 56-19 finale, Charlie Kolar. Vincono i Ravens: sono loro i sicuri primi di Conference in AFC.
Fabrizio Mancini
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