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Fabrizio Mancini

NFL 2023 WEEK 17 - Bears 37 Falcons 17

Numeri bassi, ma ancora da playoff per i bei Bears da 4-2 dell’ultimo mese e mezzo: nella neve del Soldier Field di Chicago Falcons molto meno credibili, pur con maggiori possibilità effettive di qualificazione, alternando in avvio a seconda dello schema promanato Heinicke con Ridder e quest’ultimo subito a ricoprire una persa di Bijan Robinson, l’handicap incolmato da London per il field-goal troppo corto di Koo. Di là Fields, nel ruolo, non ha concorrenti in squadra, ma solo degli abilissimi esecutori di ordini in Roschon Johnson e D.J. Moore, mostruoso nel prelevargli in ultimo angolo-endzone il 3rd e goal esterno del 7-0 Bears, Heinicke di contro con validi risultati individuali da runner aggiunto, poi ancora da London, ma solo per masticare la rabbia di un secondo colpo al calcio mancato – ovale sul palo – da Koo. Riecco a sua volta Fields-D.J. Moore alla mano, invertitene l’ordine alle voci blocking-rushing per leggere cifre diverse sul tabellone quando il quarterback di casa allarga in touchdown la corsa del 14-0 Bears, subito riadattato però alle proporzioni precedenti dalla debordante catch and run di Allgeier (75 yards, 7-14): Dexter, intanto, sacka Heinicke, per una volta qualcuno – Scott/Tonyan – fa più di D.J. Moore, mentre Fields supera di misura lo scrimmage di un 4th e 1 nelle 5 di Atlanta allungato sull’ulteriormente breve da Roschon Johnson (21-7 Bears). Tocca un sack anche a Fields, ma ai Falcons torna indietro l’intercetto in tuffo di Edwards ad Heinicke, comunque contestato dal sack-bis – a rischio-flag - di Onyemata/Dupree per un field-goal di Santos riportato quasi in endzone avversa da Alford a cronometro di secondo quarto già a zero da un po’: alla ripresa tornano incontenibili D.J. Moore/Herbert, dalle 22 il piede di Santos non può sbagliare di nuovo (24-7 Chicago), come del resto Koo altezza 38-Bears, spinto fin lì da Jefferson/Pruitt (10-24), mentre Stevenson intercetta alto Heinicke e Moore straccia perfino un down raddoppiato ai suoi albori dall’interferenza di Velus Jones. Tutto guadagno così il field-goal di Santos dalle 42 (27-7 Chicago), la violenza non necessaria di Justin Jones completa l’insufficienza di un 3rd e 7 (Jefferson) e Heinicke parte fiducioso per il touchdown tra i blocchi di Matthews7Bergeron (17-27), ma al riformarsi della nevicata di inizio match ecco allora Fields/Roschon Johnson scattare nelle 25 di Atlanta (altro field-goal di Santos, 30-17 Bears), Gordon accaparrarsi il terzo intercetto di giornata ed Herbert solcare in due viaggi di opposte durate la già sensibilmente ridotta metacampo georgiana (37-17 Chicago). Cronaca chiusa quanto a dimensioni di score, gli intercetti di Atlanta diventano invece quattro con l’ultimo, secondo personale, di Stevenson (a Ridder): quinta W dei Bears nelle ultime 7.

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