Decide già tanto sulla sicurezza-playoff dei Seahawks la recente sconfitta di Los Angeles contro i Rams, rischiare di perdere anche a Nashville sarebbe troppo. Tennessee non ha speranze analoghe, ma resta avversaria da considerare, pur se il rientro di Tannehill per poco non coincide con il sack-fumble, da egli stesso ripreso, di Jarran Reed, Geno Smith si salva allo stesso modo su uguale attentato di Key, Autry/Edmunds lo risackano quindi a pochissimo dalla propria endline, con Hopkins nelle 12 ospiti e il lob di Henry, quarterback per un down, ad atterrare morbido in endzone da Okonkwo (7-0 Titans). Ecco dunque Metcalf all’operazione di miglioramento metrico del bel ritorno di Dallas se Seattle vuole il diritto di una riposta-punti (field-goal di Myers, 3-7): qui Okonkwo lo serve come da prassi Tannehill, visto che Henry comincia a scorribandare da par suo assieme a Spears, tra il sack di Edwards e il controcalcio di Folk (10-3 Tennessee), Smith di nuovo attivo nel riportare Myers, con Nijgba/Lockett, ad un secondo tiro al piede (6-10) e le mani di Woolen più intente ad anticipare Burks che ad intercettare Tannehill. Nijgba/Lockett non sostituibili da nessuno nella Seattle odierna, figurarsi l’eccezionale Metcalf che restringe a Geno Smith nell’angolo lontano della endzone dei Titans il 2nd e 9 del 13-10 Seahawks, ma Tennessee spende bene il challenge di rovesciamento di un incompleto Tannehill-Burks, anteprima di un 4th e 1 ok di Henry, oltre che di un suo seguente sfondamento finale tra Dre’Mont Jones/Love (17-13 Tennessee). Tanto Smith il libro mastro non lo cambia, anche nell’ordine di chiamata degli iperassidui Nijgba/Lockett, salvo – come prima – riservare ad un terzo stavolta insospettabile (Parkinson, 20-17 Seahawks) l’onore dell’ultimo 3rd e goal. Vince un match fondamentale Seattle, per Tennessee non è proprio stagione.
Fabrizio Mancini
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