La Seattle di oggi imparagonabile a 49ers e Cowboys, ma giocare al Lumen Field è sempre un impegno che, nel nostro caso, gli Eagles, dopo le due sconfitte con San Francisco e Dallas, non possono permettersi di steccare. Goedert/A.J. Brown, in effetti, disegnano una differente Phila di partenza, furba la svicolata finale di Hurts a seminare Dre’Mont Jones insabbiandosi sotto il tackle di Julian Love (7-0 Eagles) prima che arrivi a carburazione il diesel di Swift, con Julio Jones puntuale oltre un 4th e 4 subito rischiato da Phila per dilatare lo score (field-goal ok di Elliott, 10-0 Eagles). Da parte Seahawks, banchettando su una interferenza a favore (Jobe) che licenzia il calcio del 3-7 di Myers, iniziano gradualmente a farsi grossi Nijgba/Kenneth Walker: quando poi Charbonnet gli dà modo di rifiatare, il secondo diventa gigante in un leggiadro slalom-touchdown da 3rd e 1 altezza 23 bloccato nel suo tratto conclusivo da Lock (10-10), ma Phila riparte ancora sugli alianti di A.J Brown/Goedert per ritrovarsi con Hurts in zona-sneak (17-10 Eagles) e sackare Lock con Fletcher Cox. Meno encomiabili gli ospiti in un successivo contatto da 4th e 3 Bradberry-Metcalf, pur non cambiando troppo la sostanza del drive un susseguete challenge vinto da Philadelphia: il sack di Carter, infatti, indietreggia ma non al punto da farglielo sbagliare, il field-goal di Myers (13-17). E’ qui che Hurts, messo al fianco di A.J. Brown un parimenti concreto DeVonta Smith e credendo così di poter osare 45 yards di un 1st e 10 intercettato in endzone-Seahawks da Love, trascina in partita Metcalf, con Lock a quasi triplicare impavido da Nijgba il 3rd a uscire del sorpasso di Seattle ( 20-17): a 6 secondi dal termine Love reintercetta quindi Hurts, poco lontano Tre Brown affossa in maniera pericolosamente impunita A.J. Brown, destinatario originario del pass. Vittoria Seahawks.
Fabrizio Mancini
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