E’ dal FedEx di Washington che il viaggio-playoff di Miami prosegue, in perfetto parallelo a quello delle altre tre leader della AFC: Howell è, ad oggi, il quarterback più prolifico di Lega quanto a yards passate, ma Tagovailoa è pronto a tampinarlo con il 3rd e 2 a scendere dalle sue 22 che il mega-trasferimento di Hill in endzone opposta tiene lontano da Martin/Curl (7-0 Dolphins). Sieler/Chubb ci mettono su pure un sack affiliato, mentre Mostert non tiene medesima intensità di accelerazione fin sul fondo di un drive non per caso finalizzato dal field-goal ok di Sanders (10-0 Miami), ma subito ripianato dagli interessi del corto esterno intercettato da Van Ginkel con ritorno in touchdown (17-0 Dolphins). Stazionano poco, tuttavia, in questo baratro da doppio possesso e mezzo i Commanders, dal quale Brian Robinson tira fuori Howell, qui gestore puntuale del gioco con Samuel (3rd e 7) e un personale ingresso-touchdown dalla minima (7-17), come fulmineo, però, ai livelli della sassata da 60 yards Tagovailoa-Hill (24-7 Dolphins), è il risprofondamento di Washington in un tunnel peggiore, scavato da un altro sack di Sieler per l’immancabile convocazione di Hill – 3rd e 6 – e una finta di reverse adattata nella più classica delle run frontali da Mostert (24-7 Miami). Non si adagiano affatto gli ospiti nel riposo da intervallo, anche perchè Tagovailoa punta sempre su cavalli diversi: Cracraft lancia così la volata di Achane, a dribblare persino il blocco di Connor Williams (38-7 Dolphins), Howell trova credito da Gibson/Dotson, ma per il 13-38, arrotondato a 15 da una sua ottima assistenza di conversione stretta strappata da Logan Thomas a Howard, deve andarsene da solo in uno slalom-touchdown seguito a ruota da Rodriguez – 3rd e 3 –, ma svalutato dall’errore al piede di Slye dalle 53. Le run finali di Achane, ivi compresa l’ultima, servono da fissaggio al 45-15 conclusivo, prima e dopo quella centrale, da 4th e 1, di Wilson: vince Miami.
Fabrizio Mancini
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