Sembra piuttosto vicino per i Texans l’obiettivo-playoff che, però, da un gradino superiore, puntano anche i Jaguars: la postseason potrebbe addirittura accogliere entrambe, ma oggi all’NRG ognuno fa i propri interessi, con Lawrence che racchiude, tra Engram ed Etienne, il patrimonio necessario per mandare McManus ad infilare il 3-0 Jacksonville al piede: il sack di Robertson-Harris è invece l’elemento di propulsione alla catch and run di D’Ernest Johnson - sul blocco di Cleveland – e, ringraziando una precedente interferenza di Houston-Carson nelle 5, è proprio Lawrence ad allungare oltre la endline dalla minima la palla del 10-0 Jags. Singletary prende esempio e si lancia a sua volta in zona-punti opposta, il 2nd e goal corto Stroud-Dell, accerchiato in ritardo da Jenkins/Cisco, si accaparra tutti quelli in palio (7-10), con il bel tuffo di Kirk (3rd e 5) a preludere il nuovo parziale ospite da nuovo calcio a segno, mica semplicissimo, di McManus (13-7 Jaguars). Riecco Singletary all’opera, qui tra alti e perdite, ma più imprevedibili risultano i cimenti unici di Dell/Stroud: field-goal out di Ammendola e 10 memorabili secondi finali di primo tempo, con un roccioso tackle frontale King-Etienne in difesa dell’ultima yarda di campo-Texans, l’unica che Kirk, connettendosi ad un 3rd e 8 altezza proprie 42, lascia inviolata. Intesa-Jags Lawrence-Zay Jones, viceversa, rivedibile alla ripresa: Stingley intercetta, Stroud chiama a sé Nico Collins e se ne va da solo in endzone (14-13 Houston), ma due interferenze nel medesimo drive - Tavierre Thomas - pagano tasse salate al conto dei due centrali identici touchdown-conversione di Lawrence su Ridley (21-14 Jaguars). Computato pure il sack di Josh Allen, seppur a fronte di una flag alternata Nelson/Little, Jacksonville già pensa le possano essere sufficienti Etienne/Engram per l’appalto del field-goal di McManus (24-14 Jags), considerata anche l’imprecisione da 4th e 1 lungo Stroud-Schultz, esecuzione irrispettosa della reverse-apripista di Dell punita da Etienne, ma non da McManus, stavolta fuori dai pali dalle 55, distanza consequenziale del drop ospite di D’Ernest Johnson. La vita di Houston resta legata alle mani sicure del rookie Hutchinson, più facile scommettere su quelle che Nico Collins usa per incrociale il centrale di Stroud dalle 17 (21-24), precedendo infine Woods nell’aggancio di un 3rd e 8 (da 2nd e 25, altro sack di Allen a Stroud): a 34 secondi dal termine ribattuto dalla sbarra orizzontale il field-goal del pari-overtime di Ammendola. Vincono i Jaguars.
Fabrizio Mancini
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