Sapranno confermare la loro precedente qualificazione ai playoff Vikings e Buccaneers e magari, una volta lì, prolungarne la presenza, lo scorso anno arrivata non oltre la Wild Card? Il match odierno dice troppo poco, un troppo poco peraltro non ancora rassicurante: dal versante di Minnesota nulla da imputare, fin da subito, al sempre venefico Jefferson, ma Tryon ruba una successiva palla-snap che Otton, attaccato da Akayeb Evans, quasi rende ai Vikings non ci fosse Palmer. Così Tampa, per dispetto dimostrativo, incarta un altro turnover – gran sack-fumble di Winfield – che, stavolta, porta a punti con Rashaad White e, soprattutto, il field-goal salvadrive di McLaughlin dalle 36 (3-0 Buccaneers): Minny obbligatoriamente da Jefferson in rimonta da holding (Nailor), bene Chandler e, viceversa, malissimo Neal sul tutt’altro che illeggibile centrale-touchdown dalle 39 Cousins-Addison (7-3 Vikings). La rincorsa gialloviola continua con Osborn e, neanche a dirlo, Jefferson: Joseph calcia il +7 altezza 25, Mayfield si porta da Godwin costringendo poi con l’imbeccata in endzone a Mike Evans la secondaria di casa ad una figura non migliore di quella fatta prima, per tutti i Buccaneers, da Neal (10-10) e Vikings tutto sommato benedetti dal tempo residuo pre-intervallo (15 secondi) quando il rookie undrafted Izien intercetta Cousins. Bucs comunque motivati, di ritorno dagli spogliatoi, a capitalizzare in ritardo l’occasione: decisivi più del duo Otton/Thompkins l’offside di Ward sul field-goal (dentro) di McLaughlin e, al rientro dell’offensive-team, il taglio davanti a Hicks, lungo la endline, di Palmer sul 3rd e goal corto di Mayfield (17-10 Buccaneers). Ma Minnesota è anch’essa pronta a controbattere: per una volta Hockenson/Addison più prolifici di Jefferson, con sack di Nelson a Cousins, discutibile flag da interferenza Izien-Osborn e, nelle 5, progressione breve in touchdown di Mattison (17 pari), eppure è qui che forse Tampa inizia a vincerla: il challenge di coach Bowles non le avanza White oltre lo scrimmage di un 3rd e 1, passato perciò da Mayfield di 4th down, fanno il resto Godwin e la sassata tra i pali di McLaughlin da 57 yards. 20-17 Buccaneers.
Fabrizio Mancini
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