Non avrei sbagliato la scelta di Chargers-Dolphins come partita più interessante di Week 1 avessi potuto avere a disposizione un biglietto per vederla, e non necessariamente omaggio: ma chi di voi non avrebbe pagato volentieri per guardarsi live 8 touchdown e un Tyreek Hill così? Partono forte pure Tagovailoa-Waddle, ma nelle 5 di L.A. Nick Williams ruba uno snap divenuto fumble per l’esterno lungo di Herbert a Keenan Allen e due traversate di Kelley portate a dama dalla run minima di Ekeler (7-7), mentre Tagovailoa addiziona il facemask di Bosa al simultaneo 3rd e 8 altezza 14 (Berrios) sganciando infine le corse destinazione touchdown di Mostert (14-7 Miami). E’ già ora che Hill comincia a diventare un enorme problema per L.A.: su di lui ha ragione solo un challenge-Chargers da incompleto (field-goal ok di Sanders, 10-7 Dolphins), di là spaventa in campo contrario l’allungo centrale di Ekeler e Herbert a chiusura-drive è un lampo tra finta di uscita laterale e corto stretto in endzone (Parham, 14-10 L.A.). Tagovailoa riceve invece positività caratteriale pure da Smythe (4th e 7), qui Hill presenzia il giusto perchè l’addetto alla marcatura del 17-14 Dolphins, con taglio perfetto sul fondo della endzone, è Cracraft, intanto che Herbert, a sua volta bisognoso di una alternativa a Keenan Allen, scova Johnston/Parham e il field-goal di Dicker (17-17): 9 secondi all’intervallo, ma i bar del SoFi possono aprire solo dopo l’Hail Mary di Tagovailoa interferito scorrettamente da J.C. Jackson per il controcalcio a segno di Sanders (20-17 Miami). Alla ripresa Kelley/Ekeler giù di nuovo a scalare marce, stavolta la flag punitiva se la prende – doppia, in 40 secondi – Howard assieme allo sneak di Herbert (24-20 L.A.) con progressione clamorosa di Hill, intercetto di J.C. Jackson in endzone e sack da quasi safety di Kohou allo stesso Herbert: un’autorete addirittura da rimpiangere, visto che il punt relativo di Scott raggiunge solo le 35 di casa e da qua l’esterno ancora seguente di Tagovailoa atterra diretto tra le mani di Tyreek Hill (27-24 Dolphins). Tanto confusionari dietro i Chargers quanto micidiali dall’altra parte, sempre guidati da Ekeler, con Everett a collaborare per avvicinare la endline, superata da Kelley sulla spinta di Salyer (31-27 L.A.), ma sistematicamente sorpresi (3rd e 15) da Tagovailoa-Berrios, quanto basta perchè Sanders batta al piede il -1 Miami, rimesso a distanza dal field-goal di Dicker, al tiro comodo dalle 25 perchè alle garanzie Kelley/Ekeler si affiancano Mike Williams e un’altra penalità contro Howard (34-30 Chargers). Eppure L.A. la potrebbe comunque vincere se il review da tackle-fumble di Ahmed, ricoperto da Murray, non tornasse indietro cambiato in incompleto: a catena, poi, il super Hill di giornata in tuffo sulle 30 e in endzone oltre le incertezze difensive – guardo lui o la palla? – di Michael Davis (36-34 Dolphins, fuori l’extrapoint di Sanders), con duplice sack conclusivo (Seiler/Bethel) a Herbert. Vince Miami.
Fabrizio Mancini
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