Packers-Patriots di preseason precauzionalmente interrotta a quattro minuti e mezzo esatti dalla partenza dell’ultimo quarto di gioco in considerazione dell’iniziale serietà dell’infortunio lamentato dal rookie di New England Isaiah Bolden, scontratosi in via fortuita con il compagno Munson nello svolgimento di un azione difensiva. Considerato lo stato di apparente incoscienza del giocatore una volta ricevuto il colpo (alla testa), LaFleur e Belichik, i due allenatori, hanno deciso di fermare la partita: per il giovane cornerback è così scattato un ricovero d’urgenza all’Aurora Medical Center di Green Bay dove, tuttavia, al termine dei doverosi accertamenti clinici, Bolden è stato dimesso, si è riunito ai compagni ed è tornato a casa. In quell’esatto momento i Patriots conducevano 17-14: la contesa di una palla volante da snap-Packers mancata da Love se la aggiudica, su Zach Tom, Uche, con doppio collegamento di replica Mac Jones-Bourne e run in endzone a testa bassa di Stevenson (7-0 NE), cui fa largo vitale il blocco di Sokol su Ford. Di sack su Mac Jones, Eganabare carica i gialloverdi di casa, bravi soprattutto, con coach LaFleur, nella chiamata di un challenge non scontato che, invece, dà buona una ricezione profonda di Toure contraria a ogni norma gravitazionale e la violenza non necessaria di Sam Roberts, dimezzando quindi la metacampo-Patriots, neanche faciliterebbe granchè l’assistenza-touchdown di Love senza il portentoso taglio in presa di Jaylen Reed (7-7). Eganabare evidentemente con ancora qualcosa da scontare da Mac Jones: altro sack, qui addirittura con fumble, e riconquista in proprio del possesso di Green Bay per l’innesco multiplo di Emanuel Wilson (5 scatti, 39 yards totali), la recidività fallosa di Roberts e la run esterna, a surclassare sul veloce Uche, di Patrick Taylor (14-7 Packers). A proposito di corse, dall’altra parte più di peso degli allunghi di Kevin Harris/J.J Taylor le due flag offensive contro GB (Jean-Charles/Thomas), ma a decidere davvero è ancora la prodezza singola della sfrecciante progressione-touchdown dalle 42 di Boutte che, suggerita al pass da Zappe, fila via secca tra Valentine e Anthony Johnson (14-14). Grave, a seguire, l’interferenza di Gonzalez, parallela all’intercetto di Hawkins a Clifford, nonchè causa scatenante dell’imbocco di Heat/Patrick Taylor nelle 35 di NE per il field-goal ok di Carlson dalle 52 (17-14 Packers): al contrario del primo, secondo tempo povero di punti e ingressi nelle rispettive zone franche, ma ecco Pitts/J.J. Taylor rompere di botto la monotonia dei turnover e, sul blocco preliminare di Murray sulle 6 di GB, la run di Zappe a mèta sorprendere tutti i Packers schiacciati come in prigione nella loro enzone (17-14 NE). Infine l’infortunio di Bolden con interruzione della sfida, e alzi la mano chi non ha pensato a Hamlin: ma qui, per fortuna, il lieto fine è giunto prima.
Fabrizio Mancini
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