Gran bella figura dei Jaguars a Dallas in Week 1, ma molto bravi anche i Lions nella gestione intelligente di una vittoria a basso ed equilibrato punteggio sui Giants: ecco dunque di fronte oggi, a Detroit, proprio queste due squadre ormai in crescita graduale fin dalla seconda metà, ormai, dello scorso campionato, con Tim Jones che nemmeno le sente le mani addosso di Gilmore quando gli tocca rimediare in presa larga ad un 2nd e 11 causato da un proprio holding d’attacco e la run di Bigsby ad aggiungerci il resto delle yards buone per un fattibile field-goal di McManus (3-0 Jags). Beathard ci riprova allora su Austin: stesso lato dell’assistenza precedente a Jones, stessa presenza (Gilmore, stavolta d’intercetto, agevolato dalla toccata intermedia di Tracy Walker), ma Bridgewater incasina un handoff di rigiocata che Ledbetter disinnesca per l’intercetto ritornato nelle 30-Lions di Caleb Johnson e Cominsky fa tris di turnover ribattendo il 4th e 3 di Beathard, ma senza contribuire, e non per colpa, ad analogo cambio-fronte causa immediato annullo (Jacob Harris) del rispettivo 2nd e 14. Tra i pali, così, dalle 28 il field-goal di McManus (6-0 Jaguars) e calamitato dai guanti di Junior un centrale di Sudfeld riportato nelle 20-Lions, Starling Thomas vede non per tempo il taglio-touchdown di Parker Washington (12-0 Jacksonville, conversione di Beathard mancante di destinatari), poi il sack-fumble di Jordan Smith, ricoperto da Coleman, inabisserebbe ancora Detroit negli ultimi secondi antecedenti l’intervallo non intervenisse in soccorso ai Lions il review di assegnazione di un incompleto altezza 24 di casa. Alla ripartenza Houston sacka Rourke e Sudfeld apre da Drummond 23 yards di 4th e 2, aspettando infine il movimento giusto di Cota per spedirgli in endzone il 4th e goal del 7-12, con Rourke prima da Seth Williams, quindi trasbordato nelle 30 avversarie dal roughing di Breeze: D’Ernest Johnson penetra così centrale dall’ultimo spicchio di campo in endzone (18-7 JJ, qui è l’errore all’extrapoint di McCourt a non chiudere del tutto il gioco) e, introdotto da una trascinante catch and run di Cooke, ci rimette piede per vie trasversali dalle 15, spostando Joseph via dal paletto d’angolo. 25-7 Jaguars.
Fabrizio Mancini
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