Crisi similare, classifica quasi e lontanissimo nella memoria il Divisional Round diretto nei playoff dello scorso campionato: spareggio serale quasi da ultima giornata Buccaneers-Rams al James Stadium di Tampa, soffocato da una comprensibile tensione perdonata dagli arbitri su un contatto extracampo due contro uno (Ernest Jones/Ramsey vs Fournette), meno comprensivo Brady, nelle 11 con Julio Jones/Evans per il field-goal a bersaglio di Succop dalle 20 (3-0 Bucs), ma L.A. fuori da un 2nd e 10 al pelo – Akers/Robinson – nonostante l’incentivo dell’offside a favore di Avery. Niente di grave a confronto di come tutta Tampa Bay difensiva si faccia spaesare da un 2nd e 11 d’appoggio di Stafford che Kupp, mai ripreso da David, estende fin nella endzone opposta – 69 yards, 7-3 Rams -, di là Evans/Godwin completano quel paio di terzi down risparmiati al buon lavoro iniziale di Rachaad White, lo scoglio vero lo oppone Wagner respingendo il field-goal dalle 52 di Succop, ostacolo rimosso al giro successivo da una interferenza di Kendrick (3rd e 6) e da una mostruosa presa da equilibrista di Godwin. Brady stringe poi un intero 2nd e 10 da Fournette per le 25-Rams, da posizione più comoda e senza mani di mezzo Succop mette il -1 di prima, ma anche L.A. sa rimontare – due run di fila di Henderson – da un ritorno d’eccellenza di Powell intralciato dall’holding di Yeast, con David al taglio su Robinson di uno sfortunato anticipo mancante di intercetto (field-goal di Gay, 10-6 Rams) e il sack di Donald a strangolare a centrocampo un 4th e 2 che Brady non ha nemmeno il tempo di rialzare. Liscio e lungo, viceversa, il volo di approdo sulle 10 di Tampa del 2nd e 7 Stafford-Kupp, il sack di Nunez-Roches non salva i Bucs da un comunque sempre più sostenibile allungo-Rams di field-goal (Gay dalle 35, 13-6) e Brady comincia allora a motivare Otton, nella quantità applicata allo scopo dei suoi arruolamenti perfino più performante di Evans: un holding di Donovan Smith tradisce Fournette, Succop centra i pali per il 9-13, il sack insistito di Avery dà forma ad una interessante allenanza Otton/Miller, almeno fino al dilaniante drop-touchdown del secondo, preoccupato dalla innocua vicinanza di Kendricks. Ramsey con la mano della Provvidenza a sbarrare dunque un 4th down Brady-Evans in endzone, ma Kupp/Henderson steccano la conquista di un down, a 54 secondi dal termine, probabilmente risolutore: Brady ricomincia perciò da Otton con un botto da 28 yards, lo fa riposare in luogo di Miller/Fournette e si erge sull’interferenza di Kendricks per allargargli il corto della vittoria. 16-13 Buccaneers.
Fabrizio Mancini
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