Se la vittoria sui Buccaneers aveva consigliato a Carolina di non mollare ancora, ci ha probabilmente pensato la traumatica L all’overtime di Atlanta, una delusione non solo per niente riassorbitasi a distanza di una settimana, ma oggi perfezionatasi in umiliante disfatta al Paycor di Cincinnati. Bengals sadicamente martellanti, Mixon-show (5 touchdown) fin da una prima catch and run da 35 yards con bis sul breve innescato dallo screen-pass di Burrow (7-0) che, se di tanto in tanto ritiene giusto pure mutare copione (Higgins e reverse di Trent Taylor), lascia di nuovo al 28 tigrato lo spunto terminale (14-0) dalla minima. I Panthers non riescono neanche a tenere in campo un fumble da punt (Wooten su Trent Taylor), Burrow svaria allora da Hurst/Irwin, la linea-Bengals nasconde a Horn la run del tris di Mixon, sbucato di botto dinanzi all’impotente cornerback ospite (21-0), con Boyd a sua volta in scena dopo l’intercetto di Pratt a Walker ed è sempre super-Mixon, vanamente rincorso da Gross-Matos/Horn, ad allargare a mèta la parabola di un 3rd e goal (28-0). Altro errore di recapito di Walker – Bates anzichè D.J. Moore -, Burns perlomeno sacka Burrow, ma nessuno dei suoi inebetiti compagni chiude lo strettissimo, ma evidentemente non irraggiungibile, angolo del tracciante in touchdown – 3rd e 10 - dalle 12: Mixon è perfino lì a ricevere (35-0) e Cincinnati ricomincerebbe addirittura l’azione successiva – fumble da punt Perine-Tremble, ricopre Jalen Davis – dalle 46 di Carolina se i secondi del primo tempo non fossero totalmente esauriti. Al rientro coach Wilks schiera Mayfield: ringraziano Marshall/Moore, meno Tremble, bravo tuttavia in endzone ad incollare le mani su un 4th e 7 basso (7-35), di là Burrow sbriga i soliti preliminari accademici con Boyd/Higgins, quindi dalle 14 Mixon ripassa tra gli incubi di Horn e accede in angolo-touchdown anticipando Shaq Thompson (42-7 Bengals). Moore, stavolta, retrocede in favore di Blackshear nelle gerarchie di Mayfield, che sceglie alfine di ampliare da Marshall l’ultimo 2nd e 14 del drive (14-42), mentre con i gradi di Mixon, meritatamente a riposare, sfreccia esuberante anche Perine, ma il field-goal dalle 48 di McPherson non vede i pali e Mayfield invade le 5 di Cincinnati con Marshall/Shi Smith: la run di Blackshear cataloga negli archivi di Carolina un divario punti, nella sua pesantezza, meno inaccettabile. 42-21 Bengals.
Fabrizio Mancini
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