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Fabrizio Mancini

NFL 2022 WEEK 8 - Vikings 34 Cardinals 26

Aggiornamento: 16 giu 2023

Primo posto di Division di Minnesota assolutamente dipendente dai propri meriti tattici e non solo dalle defaillances altrui, delle quali tuttavia i Vikings non possono far finta di niente se, quasi a metà stagione, Packers e Bears sono appaiati a 3-4 con due vittorie e un bye in meno rispetto ai gialloviola di coach O’Connell. 3-4 è altresì la media deficitaria dell’ancora incerto campionato dei Cardinals, che Cousins, in ambo i down con Jefferson, manda subito ad ondeggiare sulle corde delle loro 23 per poi costeggiare lo scrimmage di un 3rd e 4 alla ricerca del bivio-touchdown esterno (7-0 Minnesota): anche Peterson la mette sul fisico travalicando i limiti della flag contro Rondale Moore, ma rimediando poco dopo in endzone con l’intuizione chissà quanto voluta di una finto intervento di copertura che fa droppare A.J. Green, perfettamente pescato dalle 26 da Murray. Prater trova il 3-7, sul traguardo di un 3rd e 2 Cousins sceglie inspiegabilmente di passare un incompleto a Jefferson, e pure con successivo bis parimenti lungo, di 4th down (per Thielen): la pezza, qui, ce la sistema il sack di Za’Darius Smith, Cook/Mattison ne rafforzano le cuciture, Cousins scende dalla minima un comodo 3rd e goal corto da Mundt (14-3 Vikings), mentre Murray sgamba vivace con Benjamin/Darrel Williams e accentra in endzone Hopkins, già clamoroso nell'imporre ad Harrison Smith la propria posizione in endzone, al contempo prodigioso nell’aggancio ad una mano della palla del 10-14. Irv Smith/Thielen, allora, armati da Cousins, lottano con il cronometro pre-intervallo, non dispiace a Minnesota l’infrazione di zona neutra di Watt, ma Fotu ribatte il field-goal dalle 56 di Joseph e Hopkins inscena in volo un altro miracolo di ricezione sulla stessa linea laterale mancina dell’attacco-Cardinals lungo la quale Ertz, di spalla e casco, pialla poi nell’ordine Dantzler/Harrison Smith, affondando infine sul paletto d’angolo della endzone (17-14 Arizona). Per faccende soprannaturali, di là, Cousins ha Jefferson (3rd e 5), Mattison provvede invece a lavorare di quadricipiti (run centrale di sfondamento su Jalen Thompson, 21-17 Minnesota), mentre Murray, accerchiato, si disfa alla cieca di un 1st e 10 intercettato da Harrison Smith, il roughing di Allen grava sulle 17 yards tirate su da Cousins-Jefferson e tocca a Cook scardinare di nuovo per vie mediane la endline-Cardinals (28-17), ma la catch and run di Rondale Moore dalle 38-Vikings, autorizzata benevolmente dal contatto sdrucciolevole delle mani di Peterson, vale quanto la restituzione ad Arizona del turnover precedente. Indipendentemente dal flop della conversione bassa respinta da Dantzler su Hopkins (23-28), perché Isaiah Simmons tampona Cousins impossessandosi di un fumble, riproposto tuttavia a colori invertiti da un pessimo snap-Cards susseguente: Murray perlomeno lo ricopre, Prater segna il 26-28 al piede e Dye bullizza l’esitazione di Dortch sulla ricaduta del punt di Wright rubando sulle 25 ospiti l’ennesimo ovale apolide che, quasi in tribuna, Osborn si appiccica ai guanti sul 3rd e 2 larghissimo di Cousins. Muro-Fotu anche all’extrapoint di Joseph (34-26 Minnesota), come rinnovato è il disturbo della linea-Vikings al 2nd e 7 intercettato da Bynum a Murray, ma Watt sacka Cousins e gli arbitri vedono – male - giallo in un normalissimo body-check Peterson-Rondale Moore: una meraviglia regolarissima, al contrario, il volo di opposizione di Hicks a Benjamin a nulla dal compimento di un 4th e 4. Vince Minnesota.


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