Si lotta per vette everestiane in NFC East tra Eagles e Giants, dall’altra parte del Continente Seattle torna a sua volta ad assaporare una gradevole aria di montagna, di quelle per intenderci che spirano inconfondibili solo in quota post-season. Pete Carroll, per una volta, raccomanda pazienza ai suoi Seahawks: questi newyorkesi in biancorosso a 6 vittorie e una sconfitta se li aspetta proprio così come li accoglie il Lumen Field, sfrontati cioè in un anticipo di 3rd e 8 che diverrebbe intercetto se Adoreé Jackson chiudesse le mani e nella deviazione di Ward all’esterno stretto Smith-Lockett. Intanto Barton sacka Daniel Jones, è di eccellenza assoluta il paritario blitz di McFadden, con ancora Jackson a soffiare a Goodwin in endzone-Giants una palla già praticamente ricevuta: Geno Smith, allora, piazza delicato un 4th e 1 a scendere da Lockett, smista centralmente nelle 5 da Dissly un secondo down dentro-fuori e solca più nel profondo una medesima traiettoria mediana dopo aver esitato il giusto per l’individuazione sicura di Metcalf (7-0 Seahawks). Adoreè Jackson ovunque, anche ad abbaiare nei dintorni della endzone avversa spossessando Lockett con sua stessa ricopertura-fumble: Neal resta impantanato e non accorcia sulla run-touchdown di Barkley (7-7), Geno Smith ingerisce due sack da Leonard Williams/McKinney, Darele Young è il primo a toccare il punt-fumble Richie James-Dissly che Blount consegna al mezzo down scarso portato a raccolta da Smith-Goodwin per il field-goal dentro di Myers (10-7 Seattle), con sack di Mafe a Daniel Jones e offside d’abbuono – Irvin – ad un 3rd e 3 Giants da cui Slayton/Barkley risalgono invece 46 yards pulite. Il field-goal del 10-10 di Gano ne supera 31, giù di corsa Smith ci manda Homer/Walker, poi su una sua estemporanea allargata dalle 33 Lockett teme l’incrocio difensivo di Adoreé Jackson e droppa un 3rd e 2 facilmente recapitabile in endzone: Myers ritrova dunque i pali (13-10 Seahawks), Daniel Jones contatta Slayton – 3rd e 11 – e Myarick distrugge per suo conto un 3rd e 9 esterno blandamente osteggiato da Diggs, con Gano a pareggiare al calcio (13-13) dalle 45. Metcalf la sagoma multifunzione su cui, per la ripartenza di Seattle, Smith può sparare a occhi chiusi, Adoreé Jackson gli sottovaluta stavolta un nuovo trasversale lungo, sempre diretto a Lockett, uno che due volte di fila una scodella con del cibo appetibile non la rovescia (20-13 Seahawks) e, a proposito di riproposizioni, ecco la persa-bis di Richie James da punt di Dickson: le dita di McKinney raschiano scivolose sulla divisa di McKinney, imprendibile perciò di run dalle 16 nell’angolo del touchdown e sul 27-13 Seattle, a 2.32 dal termine, è colpa scusabilissima la mancata trattenuta d’intercetto di Barton al 4th e 7 Jones-Marcus Johnson. Vince Seattle.
Fabrizio Mancini
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