Playoff sì, playoff no, playoff può darsi. Tre ipotesi già ora, a Tampa, e neanche siamo a metà stagione, sui cui poter discutere: Division ancora salvabile, certo, ma altrettanto inconfutabilmente squadra in serissima crisi, tecnica, di risultati e di organico. Rispetto alla rotta di Charlotte, ben consapevole di non poterlo sfruttare per non più del 10%, coach Bowles riconvoca Julio Jones, almeno per pareggiare di numero l’assenza di Gage, sommando però in difesa, a quelle di Murphy-Bunting e Carlton Davis l’indisponibilità di Antoine Winfield: gli altri (David/Neal), lì dietro, si contendono, ma senza intercettarlo, un 3rd e 9 Lamar Jackson-Andrews, più critica la situazione quando lo scontro tra compagni – Delaney/Darden – scompiglia una presa-Bucs da punt, Seymour ricopre il fumble sulle 6, McCollum sopravanza Andrews in endzone (3rd e 4) e Tucker sigla solo il 3-0 Ravens. Chi può avvantaggiarsi dalla decimazione dell’offensive-team di casa sono di sicuro il rookie Kieft e lo spazio di crescita inevitabilmente concessogli in queste condizioni da Brady, con l’holding di Peters che restringe sempre più il campo ospite, già ampiamente rimpicciolito quasi al minimo da Godwin e del tutto esaurito dalla run-touchdown centrale di Fournette (7-3 Bucs). Vea sacka poi Jackson, Brady congeda Kieft per Evans/Perriman e Succop sigla il 10-3 Tampa Bay dalle 31, quota-yards che Demarcus Robinson sforerebbe in endzone avversaria senza l’anticipo di Dean alla sua terza ricezione del drive (4th e 2 dalle 9). Due sack di fila di Houston a Brady preludono invece al facemask di Tryon, da cui Jackson si sporge per favorire Proche: dalle 61, però, nemmeno un kicker-fuoriclasse come Tucker riesce a mandare nei pali un field-goal ribattuto da O’Connor, Lamar Jackson staffetta con Gus Edwards e Devin White si sposta in leggera differita sull’esterno corto incassato nell’angolo della endzone da Drake (10-10). Giù sfrenati nelle 30-Bucs pure Duvernay/Justice Hill: per Baltimore ci scappa la cancellazione retroattiva di un sack di Tryon, l’extra di un 3rd e 9 allungato di oltre mezzo down da Robinson e il taglio sull’ultima linea della endzone di Likely ad agguantare tra Mike Edwards/Dean l’assistenza da fuori tasca di Jackson (17-10 Ravens). Brady-Evans da 51 yards (2nd e 10) e nient’altro di più, ma già qualcosa per Tampa (Succop dalle 30, 13-17), che infatti le pugnalate più dolorose le soffre sull’altro versante da Gus Edwards e Likely, con il colpo di grazia di Duvernay nella run esterna del 24-13 Baltimore, incrociata (3rd e 1 altezza 15) all’handoff di Jackson. Una provvidenziale interferenza – sbracciata inutile di Stephens – fischiata pro-Miller allevia il dolore di Tampa, l’holding di Dean all’atto del 3rd e goal esterno Brady-Otton in touchdown lo fa riacutizzare: stavolta, vale molto meno di qualcosa il field-goal ok di Succop (16-24) ed è tremendamente massacrante la run di Drake da ottimo ritorno di Duvernay, con Tucker che, dalle 30 (27-16), accontenta ugualmente i Ravens, felici altresì di vedersi segnalare contro un roughing – Madubuike – assieme ad un incompleto Brady-Julio Jones da 22 yards, riguardato e rettificato dal replay. Buono, e senza flag, quindi, il vero ingresso in scena di Cade Otton (3rd e 8), come quello in endzone dello stesso Julio Jones sul 4th e goal stretto di Brady, ma in conversione Houston e Clark impediscono persino il semplice start della run di Rachaad White (22-27). Vince Baltimore.
Fabrizio Mancini
NFL 2022 WEEK 8 - Buccaneers 22 Ravens 27
Aggiornamento: 17 giu 2023
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