Neanche il minimo vantaggio di una settimana in più di riposo, avendo Raiders e Texans osservato assieme – la scorsa settimana – il turno di bye, due squadre in parità pure quanto a partite vinte: una soltanto, cioè, urge perciò che Carr – tre volte da Adams per le 34 di Houston – si dia una mossa, nel rispetto di un fisiologico avvio-diesel dell’altro sorvegliato speciale di giornata, Josh Jacobs, autore alla fine di 3 touchdown e di un rushing da 143 yards. Carlson timbra il 3-0 al piede da centrocampo, Mills fa volare a braccia tese Nico Collins e, in attesa anch’egli del suo Jacobs, Dameon Pierce, trae ottime valutazioni da Akins (3rd e 4): meno appagante il field-goal di Fairbairn, out dalle 39, riscattato dal sack di Rasheem Green e dall’aggancio basso di Cooks sulle 26-Raiders, fatale poi per Las Vegas l’attimo di intervallo tra la scalata difensiva di Averett e la bella connessione esterna Mills-Chris Moore – 3rd e 9 dalle 13, 7-3 Texans -, mentre Pierce inizia a polverizzare yards di run (qui 22, fino alle 45 avverse). Fairbairn qui mette il 3-10 al calcio, il 1st e 10 in arrivo D.J. Turner lo incrocia sullo scrimmage delle proprie 18, Carr stringe su Jacobs un 4th e 1 triplicato e dalle 26 di Houston alza in endzone a Mack Hollins, tra Pitre/Owens, il 2nd e 7 del 10 pari: il match possiede tutte le spinosità note all’esperienza della vecchia guardia che, non per caso, Mills convoca da parte sua (Akins/Dorsett, 13-10 Texans di Fairbairn dalle 35), con Carr a rispondere quasi obbligatoriamente da Renfrow (3rd e 4) e Moreau, prima di girare lo screen-pass di slancio alla run arcuata di Jacobs in endzone (17-13 Raiders), accomodata al meglio da un energico blocco di Kolton Miller su Nelson. Mills ha da giocarsi anche la manualità multiuso di Cooks e in endzone Dorsett gli afferra da campione un difficile 3rd e 7 basso dalle 25, bucato in serie da Averett/Moherig (20-17 Houston): Carr, che per recuperare da una flag (Jakob Johnson) non può rinunciare ad Adams, organizza allora uno stupendo handoff no-look sul quale, da dietro, si inserisce la run-touchdown (24-20 LV) di Jacobs, Houston annaspa di là nel guado di un field-goal impossibile, conseguenza impraticabile della falsa partenza da 4th e 1 di Kenyon Green, e sprofonda addirittura nell’abisso quando il medesimo peccato lo commette difensivamente Lopez su un identico 4th down altezza 20-Raiders. Jacobs, entrando tra Owens e Nelson, scatta infatti inarrivabile anche qui (31-20), Akins è sempre più indaffarato a rimediare appigli di sostegno anche nei posti più impensabili (4th e 9), glieli stacca uno dopo l’altro l’intercetto di Harmon ritornato per 73 yards in endzone-Texans: 38-20 Raiders.
Fabrizio Mancini
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