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Fabrizio Mancini

NFL 2022 WEEK 6 - Steelers 20 Buccaneers 18

Aggiornamento: 29 apr 2023

Infortuni di gente decisiva negli Steelers con un calendario che, a catapulta, a partire dai Bengals – gli unici finora battuti dalla squadra di Mike Tomlin - e togliendoci al momento i Browns, ha posto sul cammino di Pittsburgh tante squadre da playoff, Jets compresi: per non interrompere la striscia difficile ecco allora all’Heinz Field pure i Buccaneers, un appellativo da guerra che non intimidisce Pickett, stretto su Claypool e spintonato dal pesante roughing da 3rd e 6 di Devin White, con la testa di Warren a sbucare oltre un 4th e 1 esattamente di quanto necessario e Najee Harris in isolamento sul lato sguarnito della difesa di Tampa nel recapito in touchdown del 7-0 Pittsburgh. Sul registro di gestione degli affari di Brady un rapido guadagno della metacampo avversaria – Evans -, nella quale poi dislocare per l’interno delle 20 Rachaad White (3rd e 2) con Fournette: Succop segna il 3-7, Winfield piazza su Pickett il sack appena lisciato da Barrett e qui Brady è costretto dalle circostanze di una flag (Goedeke) a un anticipato lungo da 2nd e 15 (Godwin), Heyward lo affossa nelle 5-Steelers una volta adattato il tiro dei pass successivi su Evans/Gage in proporzione alle rispettive difficoltà. Succop mette anche il 6-7, Claypool solleva dall’erba un 3rd e 4 premiando così, a differenza di quanto non faccia più avanti l’holding di Dotson, una bella corsa di Najee Harris, la trasversale bassa spinge dentro il field-goal di Boswell dalle 55 (10-6 Steelers) e Godwin riconsegna a Brady l’ovale che Highsmith gli fa schizzar via dalle mani in approcciata aggressione da sack, poi se lo va a riprendere sulle 36 di Pittsburgh in chiusura di secondo quarto, collaborando così al field-goal a bersaglio di Succop (9-10). Steven Sims, però, attacca per 89 yards il ritorno del secondo kick-off del match piantandosi alle spalle McCollum: fondamentale lo stop di Dean alla volata, Pickett-Diontae Johnson infatti neanche dimezzano il limitato ampo restante e Boswell deve tornare a calciare dalle 25 (13-9 Pittsburgh). Godwin, allora, sempre più d’autore in ricezione staccata da 2nd e 7 di Brady, il cui 3rd e 11 centrale in endzone si infila incompleto sotto la pancia di Gage (Succop ok dalle 24, 12-13), poi gli arbitri fischiano un nuovo holding contro Dotson ignorando il contatto Dean-Pickett che estromette dalla contesa il rookie giallonero, con Trubisky che si dimentica del sack di presentazione di Nassib trovando in Pickens la chiave di sblocco di un 3rd e 13 e decentrando il giusto il corto centrale del 20-12 Steelers perchè Claypool possa frapporre il proprio corpo tra la palla e Carlton Davis. Rieccoci al classico tema Brady-Godwin: un binomio che, quando si interrompe, vede Otton (3rd e 4) rendere più di Evans quanto a yards immagazzinate, mentre Fournette si slancia via da un primo 4th e 1 e si mangia a falcate le ultime 11, sfuggendo a Spillane per incornare in ultimo Quincy Wilson sulla endline. Bush ribatte l’assistenza di conversione di Brady, ovviamente per Godwin (18-20), ma Trubisky arranca tremebondo nella rincorsa-recupero di uno snap arretrato e davvero cruciale risulta perciò l’aggancio di un 3rd a uscire di Claypool sulle 38-Buccaneers. Vince Pittsburgh.




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