Non coincide con l’assoluta parità dei numeri di classifica di Broncos e Colts dopo un mese di campionato lo squilibrio tecnico dell’assenza ospite di Jonathan Taylor per questo Thursday Night di Week 5: ad eccezione di Javonte Williams, tutti invece disponibili i top-player di Denver, in primis Russell Wilson, ok da Gordon (3rd e 2), poi via di run nelle 15, mentre McManus infila il calcio del 3-0 dalle 33, poi D.J. Jones sacka Ryan, gesto presto ricalcato da Chubb e - in campo avverso - Ngakoue. Nel futuro di una partita ancora giovane troviamo allora in Sutton/Okwuegbunam le assunzioni di Wilson per un nuovo turno offensivo dei Broncos, l’ostacolo della falsa partenza di Bolles rimette dentro McManus con il suo secondo, ma non certo ultimo field-goal di serata (6-0 Denver) e la ricopertura avanzata del fumble Surtain-Pierce, ad opera di Parris Campbell, eliminerebbe contemporaneamente l’handicap di un 2nd e 18 da holding di Raimann se per Indy non arrivasse di molto peggio tre minuti più tardi, tra l’intercetto a Ryan di Caden Sterns e un fallo di McLeod su Saubert. L’holding di Beck è, a questo punto, insperato mezzo di soccorso per i Colts: coach Reich lo sfrutta chiamando un challenge - accolto - di completamento di un 3rd e 8 (Pierce), Nelson si riprende la palla che, di split-sack, Dre’Mont Jones/Jewell concertano per rubare al controllo di Ryan (field-goal di McLaughlin, 3-6), come pure, incidentando Wilson al rientro dall’intervallo, tenta senza successo Buckner. La run di Deon Jackson fa un bel vuoto centrale fin sulle 31-Broncos: McLaughlin pareggia a 6 dalle 51, la stessa ampiezza d’arco del 2nd e 8 Wilson-Sutton, riecco però Buckner con un sack qui davvero provvidenziale perchè Stewart devia a fondocampo un field-goal di McManus molto più accessibile di quello che il kicker di Denver realizzerà dalle 45 (9-6 Denver), una volta ringraziato il secondo intercetto – basso – di Sterns a Ryan. Dall’altro lato le mani di Paye al collo di Wilson guidano invece un 3rd e 13 tra quelle di Rodney Thomas, un altro plus che il sack di Browning/Chubb deprezza in minus, con Gordon/Boone a correre, Indy a spalancare centralmente nelle proprie 30 la finestra di un 4th e 1 a Wilson-Saubert, ma c’è Gilmore nella endzone-Colts per l’intercetto e il conseguente rilancio alle run di Pierce/Deon Jackson. McLaughlin indovina il 9-9 a 5 secondi dalla fine dei regolamentari e, considerato che nemmeno all’overtime Granson/Campbell riescono a cambiare il trend di una sfida da zero touchdown, si rivede a metà supplementare per segnare al piede dalle 48 (12-9 Indy): la svolta buona, allora, sulle 15 esterne di Indy, sembrano individuarla proprio in ultimo Wilson e Jeudy, uniti da un bruciante 1st e 10 da 37 yards in proiezione al quale parrebbe sprecato, secondo Hackett, rifugiarsi conservativamente alle spalle di un altro field-goal. E’ perentorio, così, l’ordine della panchina di puntare centrale la endzone di 4th e goal, meno convinta l’esecuzione di Wilson per Sutton, sovrastato d’anticipo da Gilmore. Vincono i Colts.
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