Il risultato di questa partita potrà aiutarci a capire se escludere già da ora i Seahawks dagli inviti alla tavolata-playoff del 2022-23 o se, magari, inserirvi il nominativo dei Lions. Il punteggio finale tradirà pecche difensive incompatibili con l’obiettivo di entrambe e, forse, con l’appagamento visivo dell’appassionato neutrale: Detroit lascia andare via una prima run da 3rd e 7 di Geno Smith, indietreggiato sulle 17 dalla falsa partenza di Cross e discretamente inconsciente nel mandar su in endzone ad altezza intercettabile - se Joseph non lo fronteggiasse controtempo - il 7-0 Seattle (Dissly). Lockett scivola poi sul primo mezzo metro di un ritorno-fumble da punt, la palla ricoperta da Daly sulle 32 ospiti Goff la cala per esterni da Hockenson (6-7, fuori l’extrapoint di Patterson), il roughing di Elliott regala un down quasi pieno al completo per le 18 Smith-Metcalf e la run risolutiva (14-6 Seahawks) è proprio del quarterback di Carroll. Altra azione di punt proficua da parte Lions: Fox procede alla mano su Cephus, Reynolds toglie di mezzo doppiandolo un 2nd e 10 da falsa partenza (Brock Wright) e segna al piede Eberle (9-14), imitato da Myers (21-9 Seattle) perchè, di là, Smith/Kenneth Walker non arrivano all’epilogo di un 1st e 20 per flag d’origine proprio contro Walker. Bryant rimedia saltando addosso a Raymond: ricezione stravolta e Brocks al recupero dell’ovale, trascinato fin nelle 5 sul prosieguo di un infinito 2nd e 14 (Metcalf), elementare poi l’appoggio di Smith in endzone, dove Fant è tutto solo ad attendere il 24-9. Seahawks senza contromisure degne, invece, sul taglio trasversale di trasporto di Reynolds sull’ultima yarda del loro terreno, ultimi anche il down (4th e goal) e i secondi a disposizione della run di Jamaal Williams prima dell’arrivo dell’intervallo (15-24, non entra l’extrapoint di Eberle), Woolen rimette ordine intercettando a Goff con ritorno in touchdown il primo pallone del terzo quarto (31-15). Mentre per l’ex Rams c’è da soffrire ancora - sack di Nwosu –, mentre Geno Smith lavora in tutta tranquillità con Metcalf e Penny (out il field-goal di Myers), Detroit non preavvisa nessuno e si infiamma in una volata in diagonale da 51 yards (Jamaal Williams), pure convertita dallo scatto dalla brevissima del ritrovato Goff – 23-31 -, ma anche ripetuta nei dettagli più minuziosi della sua traiettoria da Penny (38-23 Seahawks). La catch and run di Hockenson, solo sfiorata in prima battuta da Barton, le batte entrambe e anche Goff si mette dunque a ricopiare colpi vincenti, stringendo su Reynolds/Hockenson un similare pass stretto di touchdown/conversione (31-38). Tra Lockett e Geno Smith, allora, l’accordo di suddivisione di un 1st e 20 causa holding di Goodwin: Myers qui lo infila il field-goal del +10 Seattle, ma Kennedy graffia ancora combattivo tenendo in gioco un 4th e 10 e Hockenson si alza sul lato mancino della endzone per agganciare il 2nd e goal a usicre di Goff (38-41). In una giornata di rifacimenti più o meno identici, Penny ricrea pari pari quella sua precedente micidiale run-touchdown che, aggiornata ora, vale il 48-38 Seahawks: Hockenson è però una piovra (3rd e 9), Justin Jackson l’alternativa da endzone che Goff tira fuori proprio allo scadere e selvaggia la bagarre per l’onside-kick di Eberle, ad uscirne con il pallone è Dallas. 48-45 Seattle.
Fabrizio Mancini
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