Piuttosto proporzionato, cerchiamo di essere onesti, all’attuale, impensabile classifica (7-2) di questi comunque ottimi Giants, con le poche difficoltà del calendario finora sfogliato dalla squadra di coach Daboll, pure oggi fermo sulla pagina dei non quotatissimi Lions, ma di recente incognita insidiosa proveniente da due vittorie di fila, con il sack di McNeill ad inaugurare una nuova opera, da presentare nella fattispecie all’attenzione del Metlife. Goff – 3rd e 1 - si riprende in fretta e da solo dal roughing di Ximines (field-goal di Badgley, 3-0 Detroit), ma la reverse da 4th e 1 di Breida risulta imprendibile e Daniel Jones tiene per lui la corsa-touchdown da 2nd e goal del 6-3 NY (out l’extrapoint di Gano): Hutchinson lo intercetta però da vicino, sgretolando il sogno rossoblu di un possibile turnover da fumble Flott-Swift appena precedente e ritornando due down interi per la run di Jamaal Williams spianata dalla schermatura di Cabinda a Belton (10-6 Lions). Plurimi e perciò poco intuibili – da St. Brown a Brock Wright - i riferimenti di Goff quando un fallo in attacco di Sewell schiaccia Detroit sotto la montagna di un 1st e 20, un fulmine che inginocchia il tackle arretrato di Holmes l’ultimo scatto di Jamaal Williams (17-6), con le mani di Barkley piegate dal 2nd e 15 di Daniel Jones mezzo intercettato in tuffo da Will Harris. Due nuovi attori protagonisti (Kennedy/Swift) alla ribalta del rientro dall’intervallo di Detroit, per recare all’incasso un’altra fattura riecco – fintando su Lawrence – riecco la firma indispensabile della run-touchdown di Jamaal Williams (24-6 Lions) e, d’accordo le forzature da rimonta, ma oggettivamente un eccesso il 4th e 5 Daniel Jones-Cager intercettato da Joseph: via assai più diretto con la palla invece (4th e 1), lo stesso quarterback dei Giants, cui lo sprint di Breida consegna di agilità in endzone il 12-24 (altro flop all’extrapoint di Gano). Resta invece chiusa nella trappola del placcaggio basso di Will Harris la carica appena approcciata di Hodgins, l’ovale cambia padrone (Hutchinson) e Justin Jackson se lo porta in giro per una corsa esterna di circa 30 yards, incontenibile come quella breve, da rifinitura, di Swift (31-12 Lions): a partita finita Daniel Jones ci e si ricorda dell’ex Golladay, bello poi come una vana soddisfazione il taglio di Richie James, davanti a Board, di un suo 1st e goal dalle 9, con Cager che si fa sfuggire nella medesima endzone ospite il drop di conversione. Vince Detroit 31-18.
Fabrizio Mancini
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