La fortuna provvisoria di Raiders e Colts: ad eccezione che ad Est, nelle altre Division della AFC poco accade al di sotto della vetta. La fortuna provvisoria di Indy e del suo nuovo coach, Jeff Saturday: il rientro di Matt Ryan dopo due partite da soli 19 punti segnati. Il collega Carr, invece, sackato a inizio partita da Stewart, la punizione retroattiva per Las Vegas di aver buttato via un challenge non indispensabile (il ritiro dei Colts dalle 30-Indy), pur se andato a buon fine, ma mica finisce qui il castigo: Granson sconfina di chilometri da un 2nd e 9, proprio Ryan scivola in endzone dalla minima (7-0 Indy), con contrappasso-challenge ad invalidare 11 yards di 2nd e 6 Carr-Hollins, offensiva rovesciata Campbell/Jonathan Taylor e ricompensa-punti - 10-0 Colts - al calcio (McLaughlin dalle 48). LV continua tuttavia a complicarsi l’esistenza: Carr arretra di screen-pass una run di Jacobs da 4th e 1 fagocitata da Moore, qualcosina torna indietro quando Masterson/Jayon Brown – l’ultimo ricopre - combattono sul fumble da 2nd e 10 già raddoppiato Ryan-Coutee, nonostante l’holding di Eluemunor che butta in discarica l’avanzata gattesca di Adams, ma finalmente senza ricercatezze dannose la run diretta di Jacobs (4th e 1) da lui stesso bissata nelle 15 di Indy per il tuffo in touchdown di Moreau, di schermo all’ex Facyson su un 3rd stretto di Carr (7-10). Gradi strameritati quelli di gran ciambellano di Ryan per Granson, Taylor stacca poi di quasi un down il già vantaggioso contatto illegale di Webb e McLaughlin calcia il +6 Colts, dalle 48 pure questo, un obiettivo migliorabile al rientro dall’intervallo da Pittman/Wilkins non sopravvenissero in extremis il sack di Crosby a Ryan e il field-goal sul palo di McLaughlin, con la presa di Abdullah – 3rd e 2 – a prosciugare la maxi-perdita di un 1st e 20 e Jacobs a quel punto assolutamente obbligato a superare la endline (14-13 Raiders). Restando in metafora, il ritorno di Rogers piccona ancora le tubature neroargento, Jonathan Taylor – run-touchdown dalle sue 34 - scardina tutto l’impianto e Ryan gli abbassa imparabilmente sui piedi la conversione (19-14 Colts): compete perciò ad una super-progressione dell’unica, vera star di LV, Davante Adams, dalle 48 – 3rd e 10 - alla endzone tra Gilmore e McLeod, il trascinamento il trascinamento di quanto della baracca sta resistendo ad una debacle stagionale sempre più prossima. Ora, però, siamo 20-19 Raiders, con lo stesso ex Packers che non ferma il ravvicinato tracciante di conversione di Carr e, peggio, tanto l’indecisione di Butler nella ricopertura di un fumble toccato da Webb, riguadagnato alla fine da chi lo aveva perduto (Pittman), quanto il moscio abbraccio di Averett alla sgroppata in diagonale dalle 35 di Campbell (25-20 Colts: tre Raiders soffocano perlomeno la conversione mal allacciata Ryan-Taylor). Carr, allora, all’assalto del sorpasso con Hollins e, per forza, Adams, sul quale è decisiva l’ultima posizione in marcatura di Gilmore ai bordi della endzone, dove appena prima la sagoma di Okereke aveva influenzato il drop di Moreau. Vince Indy.
Fabrizio Mancini
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