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Fabrizio Mancini

NFL 2022 WEEK 10 - Eagles 21 Commanders 32

Primo posto già assegnato in NFC East, ma assolutamente alla portata di Washington il terzo, matematicamente ancora buono per la postseason e, nella giornata della sconfitta di Dallas a Green Bay, rimasto lì dov’era una settimana fa. Il problema è l’avversaria dei Commanders di questo Monday Night, proprio l’imbattuta - e non nominata - battistrada di cui sopra, Philadelphia, pur fallosa in fase di punt ospite con un roughing di Blankenship, ma immediatamente incisiva (Sweat) di sack-fumble seguente a Heinicke, ricoperto dal rookie Tuipulotu e tramutato in touchdown dalle run di Scott e (7-0 Eagles) Hurts. Vuole rendersi più utile di quanto non sia stato, allora, un Heinicke che, in stato evidente di colpa da svantaggio causato, corre al fianco di Robinson e snuda una voragine da 40 yards sulla destra dell’accampamento pennsylvano con McLaurin/Dotson, poi Gibson salta in touchdown oltre il tackle basso dello stesso Tuipulotu (7-7), intanto che Hurts invita alla partita gli ospiti d’onore A.J. Brown/DeVonta Smith e St-Juste si dichiara invano innocente di un’interferenza di annullamento invalidante l’appena fischiato holding di Goedert, a chiudere il drive proprio l’imbucato-touchdown dal centrale corto di Hurts (14-7 Phila). Brian Robinson, però, riprende a fare match a sé stante, Logan Thomas/Gibson lo mettono a riposo quando serve e il field-goal di Slye non soffre l’arretramento-flag di 5 yards dal punto d’origine (10-14), con Forrest all’intercetto di Hurts e la reverse fulminante di Samuel (4th e 1), inesistente come la run-touchdown di Robinson (17-14 Commanders) senza il 3rd e 5 ultratriplicato Heinicke-McLaurin per le 25-Eagles. Si illumina intanto anche il Brown di Washington, Dyami, Slye non cede alla responsabilità del cronomentro a zero, pur se solo per il primo tempo, e segna il 20-14 al piede, Heinicke spennella l’ultimo tratto di un down complicatosi per la falsa partenza di Lucas, cadendo quindi giù da sack di Hargrave: Washington ancora con la costante del field-goal – Slye dalle 32, 23-14 -, Philadelphia più insidiosa sul lungo (Watkins/Goedert), letale nelle 11 finali per l’elasticità di DeVonta Smith, che nega a St-Juste l’anticipo sul touchdown del -2 allargatogli da Hurts e frustrante, come sempre finora in stagione, quando Gardner-Johnson punisce di intercetto l’unica concessione al rischio di Heinicke. Lo proteggono tuttavia Ridgeway, correttamente irruento su Goedert, e Jamin Davis, collaboratore sul tackle del compagno e raccoglitore del fumble sulle 34-Eagles, dove Robinson/Gibson girano a vuoto però proprio quando non dovrebbero: Slye può almeno tirare nei pali il 26-21 Commanders, Hurts indovina 50 yards di missile nelle 30 avverse, ma il placcaggio da tergo di St-Juste a Watkins e la toccata di DeVonta Smith accomodano il fumble per la ripresa di Forrest, con interferenza d’attacco di Dotson riscattata dal sack di Sweat a Hurts e incontrollato colpo a palla ferma di Graham ad Heinicke su un 3rd e 7 che ricarica sia la sequenza-down sia il tempo. Solo i secondi finali, perciò, ad appannaggio dell’avanzata alla mano degli Eagles ma, sull’unico retropassaggio – di Watkins, catturato in endzone da Toohill - della brevissima serie, segna ancora Washington. 32-21 Commanders.




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