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Fabrizio Mancini

NFL 2022 WEEK 10 - Buccaneers 21 Seahawks 16

Non un problema allora, come potrebbe invece esserlo diventato oggi, il campo neutro di Monaco di Baviera al posto del Raymond James Stadium di Tampa: questo contro Seattle, infatti, tra quei match dei Buccaneers contrassegnati di sicuro, nella lista exit-poll di inizio stagione, da una quasi scontata W. A metà del cammino, invece, Seattle capeggia la propria Division con media incrociata e stato di salute migliore, dalla loro i Bucs si ambientano prima sul prato della nuova location, sackando Smith (Tryon) e piazzandosi altrettanto presto sulle 30 avverse con le mani di Brady/Evans su un avanzato processo di carburazione d’improvviso rallentato dall’holding di Leverett e, soprattutto, dall’errore di Succop al field-goal dalle 52. Evans rientra in scena quando il faro di Brady riprende ad illuminare le medesime zone rosse di campo-Seahawks, stavolta appressate preventivamente da Rachaad White/Fournette, qui però il freno azionato dal volo alto di Barton in respinta ad un 2nd e 10 di Brady lo sbloccano la progressione trasversale di Julio Jones e i corrispondenti indugi di Brooks/Josh Jones nell’attaccarla (7-0 Buccaneers). Appiccicosa oltre i confini dell’interferenza, al contrario, la presenza di Mike Jackson su Miller, plasticamente spettacolare poi quanto fortunato in ricaduta nella successiva trattenuta in doppia fase di un 2nd e 10 per la manata a vuoto di Blythe sulla breve run-touchdown di Fournette (14-0). Geno Smith, allora, sackato da Devin White, lancia un paio di SOS a Dissly/Lockett, gli arbitri castigano la lingua lunga di Metcalf arretrando di 15 yards il field-goal – dentro – di Myers (3-14) e l’intercetto di Woolen salta oltre Julio Jones steso a terra perchè scivolato nel piazzamento di ricezione, ma il sack di Devin White fa schiantare Smith contro il tackle fumble/ricopertura di Nelson, con Otton in splendida parata volante da 2nd e 8 triplicato e Godwin in ginocchio nell’assorbimento del colpo basso di Brady dalle 4 (21-3 Bucs). Se intermedia a due spunti di Kenneth Walker può far male a Tampa anche una penalità minima (Hicks), perfino mortale dalle 21 il pass in corsa di Smith per Lockett (9-21, conversione impraticabile per Hart, tampinato regolarmente da Carlton Davis), ma previene le idee di Brady anche l’intercetto di Barton e vale un down completo il bis da 4th e 3 esterno Smith-Lockett, quasi due con touchdown allegato il tuffo di Goodwin – da 4th e 1 altezza 19 – su Murphy-Bunting ai limiti ultimi del secondo angolo-endzone. Esteticamente la giocata della partita, all’atto pratico l’illusione della rimonta di Seattle, neutralizzata da Rachaad White e Brady-Julio Jones: 21-16 Tampa Bay.




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