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Fabrizio Mancini

NFL 2022 WEEK 10 - Bills 30 Vikings 33

Allora lo gioca davvero lo stesso sport di Bills, Chiefs e di tutte le favorite della NFL 2022, da Nord a Sud del Paese Minnesota, squadra arrivata ormai al limite della producibilità dopo anni di coaching di Mike Zimmer e modernamente rinnovatasi sotto Kevin O’Connell, giovane di età e militanza in Lega da capo-allenatore, ma con tante altre esperienze ad un supporto altrui non certo di contorno. Sullivan prestissimo con l’intercetto di un 3rd e 8 di Allen a rimbalzargli tra le mani, in statistica dopo tre minuti poi già un quarto delle quasi 200 yards sfiorate dalle combinazioni Cousins-Jefferson, al bis di 3rd e 3 per altre 22 esterne assicurate per il 7-0 Vikings oltre le competenze difensive di Dane Jackson. Dal kick di rimessa di Joseph il ritornone-Bills di Duke Johnson e gli imprendibili scorrazzamenti zigzaganti di Singletary, al capolinea con il pari dalle 5 fintando su Peterson (7-7), Cook difende un fumble sulle sue 20 da Epenesa, ma di là Buffalo ci transita uguale con Allen-Diggs, Knox/Bates scavano la trincea del 14-7 alla run larga di Singletary e il rookie che non consideri, Christian Benford, ti intercetta Cousins riportando palla e Hines nelle 20 di Minnesota. Dentro il field-goal di Bass (17-7 Bills), finisce sull’erba invece il 3rd e 11 di Allen, pur se conteso tra Diggs, Hicks e Bynum, Cousins-Jefferson riallacciano un 3rd e 7, mentre Hockenson invoca in endzone il fallo che non c’è di Dane Jackson. Tocca a Joseph, perciò, calciare tra i pali il 10-17, due contatti susseguenti (Kendricks/Evans) liberano il possesso di Singletary, muore a bordocampo però il 4th e 1 di Cousins a Osborn e Allen si appoggia in esclusiva su Diggs e – sollevandogli in endzone un 2nd e 4 da soffiare a Evans, 24-10 Buffalo – Gabriel Davis così da garantire ai suoi il duplice drive di vantaggio all’intervallo: via piatto dai guanti di Cousins in quelli di Dane Jackson il 1st e 10 del rientro, Spencer Brown – holding – e il sack di Za’Darius Smith accordano fondamentale indulgenza, ma una dinamica fallosa similare flagga pure Darrisaw, così Allen ripesca Diggs, lanciando Knox all’assalto di quelle 30 yards ospiti (Bass dalle 45, 27-10 Bills) che la run da sfascio di Cook affronta con oltre un down di ritardo giungendo direttamente a destinazione (17-27). Diggs, qui, inutilmente meraviglioso a una mano su un 3rd e 15 disintegrato dall’intercetto tragico atteso da Peterson sul 4th e 2 partito dall’esterno laterale della tasca di Allen, un tentativo estremo che, coloratosi due volte di gialloviola, Osborn/Hockenson non falliscono, con tutto quanto di buono – la run-touchdown di Ham a sbriciolare Hamlin – e meno buono – l’extrapoint sul palo di Joseph, 23-27 – ne deriva. La cintura-sack di Miller a Cousins esibisce il 4th e 18 di un altro aggancio stellare a una mano (Jefferson), finirebbe nel nulla però pure questo senza l’offside di Phillips su un drop da 4th e 1 di Cook, azione-prologo dello stop pre-endline di Lawson a Cousins e della ricopertura-touchdown del fumble-Bills da snap di Kendricks (30-27 Vikings). Sgomento sugli spalti gelidi dell’Highmark, glaciale altresì Gabriel Davis nel tuffo di completamento di un 2nd e 2 a uscire per le 40 di Minnesota, l’interferenza di Booth riduce a 29 la gittata del field-goal di Bass (30-30) e Jefferson si porta dietro la calamita anche all’overtime, intanto che Cook anticipa un’altra volta Epenesa, pronto a rubargli un fumble da proprio sack: Joseph ok con il calcio del 33-30 Vikings, Allen consuma mezzo campo individuale, si divide con Diggs l’approdo alle 20, ma in endzone trova l’intercetto di Peterson. Finita sul serio, ora: con la vittoria-Minnesota dell’8-1 in classifica.




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