Nulla che non fosse sotto controllo, ma per come ha condotto la stagione regolare, Philadelphia la sua Division l’ha vinta pure troppo tardi: altra questione le partite postseason, come questo Divisional contro i Giants, materia impossibile da gestire con il calcolo delle probabilità, tanto Hurts – subito sorprendentemente lungo ok da DeVonta Smith – non sa proprio cosa sia, mentre Goedert gli afferra a una mano (3rd e 5 altezza 16) l’esterno del 7-0 Eagles forzando la strattonata liberatoria su McKinney e aggirando agile Love. A Reddick basta un sack senza fumble da 4th e 8 per riarmare Sanders e - di nuovo - Hurts, A.J. Brown blocca lo stesso tratto finale di campo newyorkese del touchdown precedente su un 2nd e goal attraversato per intero tra McCloud/Adoree’ Jackson da DeVonta Smith (14-0 Phila) e Bradberry intercetta Daniel Jones fulminando Slayton, ma una falsa partenza di Lane Johnson imbruttisce la replica-Eagles, riaggiornata comunque a seguire dagli scatti di Sanders/Hurts, con Boston Scott di sfondamento finale su Lawrence/Thibodeaux (21-0). Un implacabile tris di runner completato in poker da Gainwell e una disgrazia supplementare la flag che sanziona Jarrad Davis, così da slanciare in touchdown d’angolo Hurts (28-0 Eagles): Giants ad emulazione di specialità con Barkley e - via ad arco su Sweat - Breida (7-28), qualcuno in maglia bianca si scopre qui capace addirittura di sackare Hurts (McKinney), ma non di fermare gli inarrestabili Sanders/Gainwell. Dentro allora il field-goal di Elliott (31-7 Phila), ingiustificabile il drop di James con tante yards incustodite davanti, Daniel Jones giù di sack-fumble da Sweat (ricopre NY con Glowinski) e Slay a deviargli quasi tra le mani d’intercetto di Blankenship un 4th e 8: se ne frega della falsa partenza di Driscoll il contrattacco-Eagles che, dalle 35 opposte, sfocia di corsa in endzone per il meritato touchdown di Gainwell. 38-7, Philadelphia avanti facile.
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