Dall’inizio dell’era-Brady Saints-Buccaneers è partita-simbolo - che la Tampa Bay di campionato, tra parentesi, continua a soffrire tremendamente - della NFC South: quando gli intercetti valgono più dei punti da touchdown, e stavolta non pensate subito a Jameis Winston quale responsabile assodato. L’ex di serata, peraltro, finisce infortunato per i postumi di un contatto (punito) con Devin White a inizi secondo quarto: David, in apertura, se l’era invece vista a tiro-fumble su Kamara (4th e 1), con un doppio Brady – e in mezzo un holding da 1st e 20 di Donovan Smith – da Godwin, che – sull’ultimo 3rd e 7 dalle 12 - è quasi lo scontro con Demario Davis a far cadere in endzone (7-0 Bucs). Winston con il figliol prodigo Ingram e all’aggiramento di un 3rd e 2 per le 40 ospiti con 3rd e 7 a scendere esterno dalle 16 per Tre’Quan Smith su Cockrell (7-7), poi l’abbandono del campo (entraTrevor Siemian, due stagioni fa la sua ultima partita in NFL) e Brady, di 3rd e 11 da Tyler Johnson, spostato sprezzantemente dal sack – con fumble ricoperto da Onyemata - di Jordan. Devin White scorretto anche su Siemian (2nd e 12 da falsa partenza di McCoy), prende cattivo esempio Gholston - testata a palla già rilasciata, Winfield lo avrebbe altrimenti intercettato in endzone - e Brian Johnson fa 10-7 al calcio dalle 23: di là il turnover – Gardner-Johnson su un 1st e 10 di Brady con tanto di blocco simultaneo a Godwin – si concreta con un ritorno da 26 yards prolungato da Ingram/Kamara per l’esterno corto in touchdown ad Armah (17-6 New Orleans, niente punto aggiuntivo per Brian Johnson) di Siemian, ponte di collegamento al rientro dagli spogliatoi dell’intervallo tra Kevin White e – 4th e 4 tra la passività difensiva di Cockrell e Mike Edwards - Deonte Harris (50 yards esatte, contando anche l’offside di Nelson). Kamara, poi – 4th e goal –, gli controlla uno screen-pass non perfetto con tutto il tempo di organizzarsi nella corsa del 23-7 perché Trautman blocca su David e Nelson/Nunez-Roches possono solo, a passo triplo rispetto al loro, guardarlo approdare. Proprio ora, quando cioè Gronkowski lascia la partita per problemi di schiena, Brady oltrepassa un 3rd e 1 e Godwin (2nd e 3 da 44 yards) semina Gardner-Johnson per le 13-Saints, dove secondo il replay non c’è fumble Jenkins-Fournette: Bernard taglia allora centrale un 3rd e 4 dalle 7 in endzone (14-23), Suh sacka Siemian e Brady, prendendo atto di una falsa partenza di Ronald Jones, cala dalle 41 un 3rd e 3 per il -2 (Evans). Due flag – Pierre-Paul/Devin White – rimettono, però, in ballo Siemian, che attacca dunque a lavorare seriamente solo nelle 35 di Tampa Bay con Deonte Harris e Kamara: Brian Johnson fa centro al piede, mentre Brady scandaglia Howard e boccia l’avanzamento della secondaria-Saints – su un 1st e 10, poi – sparando in aria da Grayson per mezzo campo preciso il 27-26 Buccaneers. Conversione evitabile – specie se la complicata traversata ad arco di Godwin dovesse spirare su Alexander -: Siemian al duetto con Callaway (3rd e 4) e Deonte Harris, con la spinta non rifiutata di un holding di Cockrell, guida di reverse-run l’offensiva alle 30. Brian Johnson sorpassa dalle 23 (29-27 NO) e P.J. Williams intercetta Brady ritornando 40 yards fino al touchdown tra la tentazione di uscire prima o poi dal campo e la constatazione strada facendo del disordine contenitivo dei Bucs. 36-27 Saints.
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