La AFC East pare voglia tener conservato almeno il suo secondo posto per i Patriots, attesi oggi sul disagevole campo di Houston, dove la truppa di Belichik perde da due stagioni. Chi, nei Texans, c'era e c'è ancora se le ricorda bene quelle partite (nel 2019 addirittura contro Brady), ma tutti i rossoblu di casa arrivano carichi al kick-off perchè è questa la W che conta di più per la classifica: Ingram di corsa, quindi la pass-interference di J.C. Jackson su Cooks, vantaggiosa perchè il susseguente holding di Moore lo annulla la run di Lindsay, poi Mills si accoda su un 3rd e 1 e stringe per David Johnson il 4th e 2 che gli invoglia il terzo down centrale dalle 11 per Auclair. Fairbairn non completa con l'extrapoint e disimpegno anche da runningback per Bourne, con Mac Jones e (3rd e 3) Agholor nelle 10 di Houston, dove Belichik rispetta la titolarità nel settore di Damien Harris, giù palla in mano fino alla endzone (neanche Folk mette l'aggiuntivo: 6-6), mentre Chris Moore agguanta alto l'esterno di Mills e - 67 yards totali - passa per il centro in direzione touchdown. Ci crediate o no, Fairbairn manca un altro extra (12-6 Texans) e allora Mac Jones si porta da Meyers su un 3rd e 2 con bonus di una violenza non necessaria di Lonnie Johnson: il finalizzatore di New England resta Damien Harris - 2nd e goal dalle 5 -, ma Mitchell gli schiaffeggia via la palla dalle mani a endline non ancora superata, Jaleel Johnson ricopre da quelle parti e Mills - con una gran catch and run di David Johnson e (4th e 1) Cooks - non soffre l'inabissamento a 3rd e 17 da holding di Britt. A seguire ancora acque profonde - falsa partenza di Pharaoh Brown e 3rd e 15 - alla gola del rookie-quarterback di Houston, ma doppio lungo ok (53 yards) per Moore/Conley e Patriots pericolosamente controcorrente nelle proprie 7, dove Judon ammolla due sack e porta al calcio (buono, ora che vale 3: 15-6 Houston) di Fairbairn. L'holding di Mitchell diluisce lievemente l'ansia del tempo pre-intervallo nell'adrenalina di Mac Jones, comunque bene da Henry e Bourne: Reid gli devia un 1st e 10 togliendo probabilmente dalle mani di Lonnie Johnson un intercetto bello che fatto. Per New England meglio che Folk calci il 6-15, tanto Lonnie Johnson ormai a Mac Jones glielo ha promesso e l'intercetto glielo piazza al rientro dall'intervallo per l'esterno lungo di Mills (che scambia palla con Ingram) dalle 23 - dietro Dugger - su Conley. E' 22-9 Texans, all'omaggio dunque delle proprie 36 su un punt di Johnston ribattuto seppur fuori: Greenard non apre lo scrimmage a Damien Harris (Folk tra i pali dalle 52, 12-22), d'accordo, ma Scharping fa holding da 1st e 19 e New England risale con Mac Jones/Agholor (ancora Folk, 15-22). Houston soffre già qui il contatto di un possesso ancora tutto da difendere: Mills da Moore per 27 yards, ma solo sulle 38 con Ingram e Cooks, con Fairbairn che manda fuori dalle 56 al piede un +10 Texans da oro colato. Patriots invece sempre cadenzati, ma molto più tranquilli ora: Damien Harris e Stevenson staccano nelle 15 per quasi 25 yards, Mitchell non arriva sul trasversale della parità a 22 Mac Jones-Henry, con Jamie Collins che, al terzo debutto di carriera con New England, affibbia a Mills un sack reso da Greenard nel controllo di un contrattacco ospite favorito - da 3rd e 18 - dal roughing di Maliek Collins e punito letalmente - per il field-goal della vittoria di Folk - dalle 24 yards di run di Bolden. 25-22 Patriots.
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