Puntano tutto sulla difesa i piani di vittoria di Philadelphia a Charlotte: la giusta scelta per l'avvenire da parte di coach Sirianni, che indovina l'equilibrio tra le due metacampo dopo un paio di ultime sconfitte da tanti punti segnati e subìti. Nel rispetto di questi precetti Singleton gira sull'altissimo i toni della poca tolleranza, ma aggrappa illegalmente la grata del casco di Hubbard, con Darnold di corsa a saturare l'unico terzo down positivo del drive: 3-0 Panthers per il field-goal di Gonzalez dalle 48. Corrono e basta anche gli Eagles (Sanders) contro l'insormontabile barriera di Reddick/Burris, poi Slay decolla sulle 29 di Carolina per intercettare alto l'esterno di Darnold, si rialza e ne ritorna 19, ma Taylor riconquista mezzo down coprendo su Watkins e l'interferenza di Ward colora di giallo il touchdown da 4th e goal stretto Hurts-DeVonta Smith. Elliott pareggia al piede dalle 30, Hubbard se ne va esterno per 26 yards e - 3rd e 7 - Darnold si intende con D.J. Moore per poi accorciare in touchdown un bel trasversale per le mani di Tremble (10-3 Panthers), pregevole quindi l'anticipo in tuffo di Bouye su Ertz (3rd e 5) che, di là, Maddox formalizza alto nelle proprie 5 salendo - 3rd e 10 di Darnold da metacampo - ad allontanare l'ovale dalla figura di Anderson. Doppio sack di Phila in due attacchi (Hargrave/Sweat) per limitare l'holding offensivo di Mailata e, soprattutto, la pesante violenza non necessaria di Singleton: 15 yards di penalità, ma solo un field-goal, che Carolina trasforma con Gonzalez dalle 43 (13-3), avventandosi poi con troppa passione su uno snap che scavalca Hurts e rimbalza in endzone, dove Carter - per accaparrarselo - lo smanaccia fuori. C'è comunque la safety-Panthers (15-3), ancora masochisti però per l'offside di Chandler e 7 yards, sul 1st e 5 Hurts-DeVonta Smith, decisive nella facilitazione (molto relativa, comunque) del field-goal da quasi 60 yards di Elliott (6-15). Episodi importanti, di cui Chinn presagisce una pericolosa influenza su eventi futuri: depotenziata dal sack di Cox a Darnold, però, la sua precedente mannaiata sul possesso - da egli stesso ricoperto - di DeVonta Smith, ma il dado è già evidentemente tratto quando in 80 secondi Slay replica di intercetto a Donte Jackson, anche se Reddick sacka due volte di fila Hurts, poi lunghissimo per mezzo campo (3rd e 10) da Watkins e in endzone dall'ultima yarda (13-15) per una gratuita transizione-Eagles dalle 10 (interferenza difensiva, anche questa di Donte Jackson, su DeVonta Smith). Partita concitata, e non nelle forme che piacciono ai Panthers, di nuovo flaggati per holding (Paradis): sono Darnold e Hubbard a riportare la calma opportuna per spuntare almeno un field-goal dalle 50 (Gonzalez, 18-13), con Hurts-DeVonta Smith a memoria (1st e 15 con avallo breve da 3rd e 1 di Sanders) e Ertz che non trattiene un ultimo, inagevole 4th e 4. Hubbard baionetta solista contro tutti gli Eagles, che il vero bivio-partita lo imboccano con la scorciatoia del blocco-punt di Edwards a Charlton per la ricopertura (Bradley) sulle 27 di Carolina: Goedert in una presa da 20 (2nd e 9) e un drop scoordinato nelle 5 che Hurts - run d'aggiramento in touchdown e staffilata centrale con il polso nella conversione per DeVonta Smith - non fa rimpiangere (21-18 Eagles). Carolina ormai sulle gambe, anche e soprattutto per un cedimento mentale progressivo riassumibile al top della chiarezza nella doppia flag Moton/Miller e, alle porte del two-minutes warning, nell'intercetto di Nelson. Vince Philadelphia.
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