Rimaneggiati i Cardinals, rimaneggiati i Buccaneers, ma pur sempre i Cardinals e i Buccaneers: Carolina e Washington oggi ad un interessante scontro diretto per la riconferma del prestigio derivante dall’ultimo, simultaneo successo importante. L’ex Rivera rivede McCaffrey, in presa acrobatica da screen-pass con scatto annesso da 4th e 1 con flag a favore (Holcomb), e Newton: due passi sulle 10 e centrale in endzone per il taglio di D.J. Moore su William Jackson (7-0), poi Settle/Smith-Williams tardi su un successivo snap-fumble (3rd e 1) e la violenza non necessaria di Burris riassestata dal fumble Fox-Gibson ripreso da Luvu, poi però riaggiornata da una falsa partenza-Panthers (Jordan) con risultanze negative per la fenomenata di McLaurin in presa esterna da 39 yards e il 2nd e 5 centrale che Heinicke – altro ex – inoltra da Sims in endzone (7-7). Danny Johnson rilevante, pur non concludendo con un intercetto possibile, su un 3rd e 4 per D.J. Moore, Haynes mette giù Heinicke e McCaffrey per metà pena di corsa quando Jordan (holding) rimedia un altro giallo: al resto e oltre pensa Newton – 2nd e 11 con Tremble – e via da 24 yards nell’angolo del touchdown (14-7 Carolina) contro Curl. Lucido e paziente, tuttavia, Heincke a intervallo ancora lontano, soprattutto impavido con l’incrocio di un 4th e 1 – anche peggiorato a 5 dalla falsa partenza di Schweitzer - al passaggio per DeAndre Carter: McLaurin stacca dunque su Chinn in endzone (1st e 10 dalle 12), Sims al rientro è nelle 40-Panthers per due sfiancanti corse di Gibson e ancora Heinicke-Carter al calcolo stretto della primissima frazione di endzone su un 3rd e goal in piene 5 avversarie (21-14 Washington), mentre Holcomb tocca – e basta, però – un 3rd e 10 Newton-D.J. Moore. Reddick ristabilisce di sack l’equilibrio perfetto del match, scosso pericolosamente dalla violenza non necessaria di Payne e dall’innesto centrale di McCaffrey sul trasversale dalle 27 di Newton (21 pari), Burris eccede nell’impeto di confronto frontale ad una run di Heinicke, steso quindi da Burns, ma non – in quello stesso, fondamentale down di un 4th e 3 corto per Bates – da Reddick e Jermaine Carter (Slye al piede dalle 36). D’accordo l’holding di Moton e la qualità degli interpreti, ma sulle 32 di Carolina a 3 minuti dal termine, perché il 4th e 3 (non del tutto completato) Newton-McCaffrey? Peraltro Washington avanza ancora sull’offisde di Derrick Brown riducendo così i doveri di corsa di Patterson/Gibson: Rivera, è chiarissimo, vuole un altro field-goal – e Slye lo mette dalle 29, 27-21 - neanche già se lo immaginasse Newton, sackato da Smith-Williams/Payne – alle prese con un altro, questo seriamente da dentro o niente, 4th e 3. Vince Washington.
Fabrizio Mancini
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