Due squadre plasmate con criterio, una però – Minnesota – ancora a corto di risultati corrispondenti e soddisfacenti: Chargers, di contro, in lieve flessione e oggi presto piegati dal sack di Kendricks, di là Cousins lascia giù l’ovale – ripreso da Justin Jones - in collisione con Bosa. Inizialmente Staley al 4th e 4 sulle 40 ospiti (rimosso dal delay of game) ci pensa pure, L.A. limita comunque i problemi con il sack di Ogbongemiga (field-goal di Joseph dalle 46) e due flag a favore – Patrick Jones/Breeland – gliene risolvono degli altri: al calcio Hopkins (3-3), in aiuto alla propria di causa – holding di Udoh da 3rd e 15 – accorrono anche Cousins-Jefferson, legati quindi per le 9-Chargers da un bel 1st e 10 centrale. Distrugge tutto il fallo di Derrisaw contemporaneo al 3rd e goal corto parato in endzone da Ham (Joseph tra i pali dalle 30, 6-3 Minnesota), con il replay che toglie all’intercetto di Kendricks a Herbert ‘solo’ il ritorno da 28 yards: Jefferson, già che ci si trova, recupera anche l’intentional grounding di Cousins crollando appena oltre il limite di un 2nd e 20 nonostante la trattenuta di White, Conklin stringe allora la palla corta centrale del 13-3, ma Minnesota accumula ancora gialli nocivi, evitabili (Griffen su Ekeler) e puntualmente puniti da un pazzesco scatto al salto di Rountree (10-13). Herbert, intanto, cresce di rendimento con Parham, Jared Cook (3rd e 5) e – in copia della recente combinazione Cousins-Conklin – Ekeler (17-13 L.A.), Bynum lo sacka per un’impressionante ricezione in caduta di Jefferson, a sua volta maltrattato scorrettamente (3rd e 10) da Chris Harris. Cousins, pressato, deve quindi improvvisare la gittata del pallone in un buco vuoto della endzone che Conklin chiude in tuffo (20-17 Vikings), poi accentra Thielen – 3rd e 9 – destando Dalvin Cook (quattro scatti dalle 12, l’ultimo a sopraffare Ogbongemiga sulla endline-Chargers). La contromisura di Herbert conta 40 yards per Keenan Allen/Palmer e la speranza di riprender palla dopo il field-goal di Hopkins, ma Jefferson fa un’altra prodezza volante – 3rd e 6 da 1st e 20 per l’holding di O’Neill – e Zimmer, sulle 36 californiane a 2’32” dalla fine, ordina a Dalvin Cook di scalare, con raddoppio-yards, un 4th e 2. 27-20 Minnesota.
Fabrizio Mancini
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