Minnesota in Division stacca i Bears di due partite, mentre a Chicago ancora non sanno spiegarsi come sia stato possibile perdere l’ultima con Baltimore. La trasferta di Detroit, a domicilio di chi – i Lions – hanno finora pareggiato solo una volta e sempre perduto, ulteriore motivo di rimpianto per gli uomini di coach Nagy, con Dalton anche al Ford Field: Anzalone gli tocca un 3rd e 8 e Reeves-Maybin non fa in tempo a intercettare l’atterraggio di una palla che, sul susseguente possesso-Lions (Swift) lascia il campo per l’impatto di Jaylon Johnson. Goff ritiene più sicuro allora farla viaggiare in endzone dalle 39 (3rd e 10, Reynolds su Burns: 7-0), Dalton invece con studiata moderazione su un 3rd e 2 da Grant e al raddoppio - per Graham - del 2nd e 8 altezza 29 avversarie che Santos ricompensa con il calcio del 3-7 dalle 28. Sempre Dalton, da due flag contro Detroit – Evan Brown/Jamaal Williams –, ricava con Mooney 52 yards, Graham gli riappare davanti con la mansione predatoria in endzone del centrale del 10-7 Bears, poi per Chicago ecco l’indulgenza-challenge sul sack di Quinn a Goff per l’accertamento di fumble-conseguente ripresa di Gipson, corrisposta - 30 secondi più tardi - dal cruccio dell’intercetto in endzone di Oruwariye su Byrd (3rde 10). Detroit si impantana di nuovo nel giallo di un holding (Decker), con Dalton che raccoglie, rigiocando pure con profitto minimale su Kmet, uno snap-fumble (field-goal ok di Santos (13-7) e finisce di eliminare in corsa (da Byrd) il 3rd e 12 discendente diretto del fallo offensivo di Holtz: troppo corto, tuttavia, il field-goal di Santos e Chicago ancora penalizzata da una violenza non necessaria di Christian Jones. Igwebuike, allora, scende nelle 30-Bears per 11 yards e Goff mira Hockenson nell’angolo del touchdown (14-13 Detroit), con il sack di Onwuzurike a Dalton spregiato dalla doppia flag Kraemer/Decker: Anzalone scampa alla terza, ma intanto Dalton ha girato un 3rd e 5 a Byrd, portando quindi a zero il bilancio di 16 yards in due down da Kmet e lo stesso Byrd. Dalle 28 Santos, all’ultimo secondo, non sbaglia. 16-14 Chicago.
Fabrizio Mancini
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