NEW YORK 2025 WEEK 6 - Buccaneers 30 49ers 19
- Fabrizio Mancini
- 5 giorni fa
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Gran bell'avvio di stagione per Buccaneers e 49ers: diverse le modalità di approdo sulla banchina dell'attuale, condiviso 4-1, a vantaggio della maggiore spettacolarità, al servizio delle relative vittorie, della Tampa di un finora entusiasmante Baker Mayfield. Anche se nel football, alla fine, vincono sempre i numeri, quanto e forse - ma lo vedremo a fine partita - più dell'intercetto-Bucs iniziale, a Mac Jones, di Vildor, ribaltato a punti da un doppio scatto di Rachaad White, il secondo di puro, irresistibile sfondamento della muraglia erettagli contro da Mykel Williams/Elliott (7-0 Buccaneers). Bourne urla subito ai Niners prepotenti proclami di reazione, tuttavia, di cui McCaffrey può al massimo ribadire l'eco, visto che alla marcatura del 3-7 al piede deve pensarci un terzo protagonista, Eddy Pineiro: San Francisco, salvata da Farrell nel recupero di una persa pericolosa nei dintorni delle proprie 10, rispolvera Bourne nella straordinaria progressione che, via Mac Jones-Juszczyk, McCaffrey completa altrettanto irresistibilmente dalla minima (10-7 49ers), ma sfila via in agilità da un 3rd e 1 anche Tampa - Rachaad White, sempre lui - e, attorniando il blocco di Haggard, Tucker svolta armato di palla nel primo angolo della endzone (14-10 Bucs). Le classifiche, evidentemente, dicono il vero: Valdes-Scantling risponde in tuffo per SF (ok Pineiro dalle 54, 13-14), Mayfield incomoda Otton come alternativa di peso e, sbracciando dalle 34, pesca Tucker a tu per tu con Mustapha, impossibilitato a precludergli l'ingresso alla endzone (20-13 Tampa, placcata in tempo da Green lo sprint di conversione di Rachaad White), anche se i Bucs di fine secondo quarto non fanno i conti con gli impegnativi imprevisti ad essi opposti, ad inebriante preambolo del 16-20 di Pineiro al calcio, da un doppio Demarcus Robinson. Lo stesso obiettivo cui, in mancanza di meglio, SF punterà in fase di ripartenza post-intervallo, tra Bourne/Tonges, un allungo da screen-pass di McCaffrey e l'interferenza d'attacco - Jennings - che non ci voleva, almeno risarcita da un intercetto mancato avversario (Tykee Smith): Pineiro riavvicina di minima misura i Niners (19-20), ma Mayfield si tira dietro un 3rd e 14, da solo e senza rispettare gli stop di almeno quattro tackle in fila poi, affatto provato, accentra perfino in endzone, da quasi centrocampo, Tez Johnson (27-19 Buccaneers). Eppure Tampa, che piazza/ricopre uno strepitoso sack-fumble, tutto ad opera di Lavonte David, senza ricevere ragione dal review e, regala, con una catch and run da panico di Tucker, un non impossibile field-goal, infatti spedito out, da McLaughlin, questa pratica da vertice, pur omaggiando SF di un drive supplementare per il roughing di Vea sul punter ospite Morstead, se la deve evidentemente riaccomodare in retroguardia: intercettando a Mac Jones, ad esempio, con Dean, un 4th e 5 per poi, in risalita ripetuta Mayfield-Kameron Johnson, imbucare - stavolta a dovere - dalle 45 il calcio di un ormai irraggiungibile +11. 30-19 Buccaneers.
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