Per le aspettative di conquista di uno dei tre migliori secondi posti playoff e in preparazione di questa prima divisionale di stagione contro San Francisco, Seahawks sicuro più tranquilli se allo scadere dell’ultima partita di Los Angeles Myers avesse calciato dentro il field-goal che, nel caso, avrebbe ribaltato il risultato in favore di Seattle. Sembra peraltro essersi ormai chiusa la parentesi declinante dei 49ers: McCaffrey è il consueto treno, i mille sensori direzionali che ne guidano le corse indirizzano Samuel dritto dritto nella voragine aperta per trasversale dal blocco di Kittle (7-0 SF), ma giù a molla di ritorno ci va – e basta, field-goal ok di Myers: 3-7 - pure Eskridge, con Ward che non strappa del tutto dalle mani di Metcalf un intercetto al rientrante Geno Smith, sackato quindi da Gipson. Di là, invece, proprio poche le preoccupazioni di Purdy se Tre Brown fa contatto illegale nel mentre del sack di Wagner su un 3rd down altezza 16-Seattle, manco a dirlo collezionate per il 90% da McCaffrey, il cui ultimo attacco dalla minima calpesta infine senza ritegno Julian Love (14-3 49ers): resta tuttavia emozionante vedere quanto una Seattle costretta nelle proprie 42 dall’intercetto di Thomas sappia affrontare difensivamente ogni difficoltà (sack di Darrell Taylor), pur sapendo quanto l’avversaria possa permettersi, volendolo, di muovere McCaffrey – altra tumultuosa run in endzone a schiacciare Diggs, 21-3 Niners – anche come scelta secondaria di Aiyuk/Kittle. Geno Smith, del resto, non gioca mai un pallone pulito – qui lo sacka Hargrave -, contrariamente al drive d’appello che il fumble di Dallas da punt di Wishnovsky – ricopre Bell - concede a Purdy, sul sicuro sindacale con McCaffrey/Samuel per il field-goal nei pali di Moody (24-3 SF): le uniche cifre accettabili di un primo tempo da spavento di Seattle si confermano quelle di Eskridge e i piccoli progressi produttivi di Metcalf decedono nell’errore al calcio di Myers, eppure l’intercetto ritornato corto in touchdown – drop in controtempo di McCaffrey - da Jordyn Brooks rinvia un De Profundis già partito in contemporanea al sack di Bosa a Smith (10-24), con uno Charbonnet in intrepida cerca di avventure bene associato alla formidabile ricezione monomano di Nijgba. Dalle 30 Myers si corregge la brutta media recente al piede (13-24) ma, a proposito di collaborazioni, Bosa/Armstead si dividono un nuovo sack – loop tristissimo per Geno Smith – e Samuel/McCaffrey scoprono a Mitchell l’ennesima buona pista, sorvolata nel loro terzo finale (28 yards) da una diabolico centrale stretto Purdy-Aiyuk: 31-13 49ers.
Fabrizio Mancini
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