Primo posto di Division e accesso ai playoff nel profondo delle tasche già da un po’, ma i Saints se ne fregano e, in qualità di avvertimento-postseason, saggiano le resistenze tecniche e psicofisiche dei 49ers, trovandoli però prontissimi alla travolgente disputa a suon di punti – 94, ma anche gli esteti della tattica non possono non essersi divertiti – che Brees e company scatenano con impeto selvaggio fin dal kickoff. Difese perennemente sotto scacco, ma – faccia testo in tal senso l’acclarata affidabilità di quella californiana più che i miglioramenti cronologici di quella di New Orleans – gli offensive-team di Payton e Shanahan oggi sarebbero passati anche attraverso i muri. Guardate Cook come deflagra contro Marcell Harris tra le 20 e il touchdown del 7-0, pur senza spaventare Sanders, Samuel e Garoppolo che con Bourne pareggia su un 3rd e goal a ridosso delle 5 dei Saints. Niners a farfalle sul ritorno – non l’unico – di Deonte Harris (51 yards), poi Brees d’autore (3rd e 9) su Ginn e in endzone a incontrare la (splendida) presa alta ancora di Jared Cook. Whiterspoon beffato, non Alexander e Marcell Harris che, sulla conversione da 2, mettono le mani addosso a Taysom Hill stoppandone la corsa esterna. Nessun allarme, sembra dire Demario Davis sackando Garoppolo, con sottolineatura a mezzo secondo sfrontato ritorno da 25 yards e susseguente reverse-run per l’arrivo in redzone-49ers di Deonte Harris. Brees ok da Thomas, Murray e Hill si spartiscono in volata le ultime 10, Marcus e Williams arrancano però distratti sul missile da 58 yards di Garoppolo che Sanders riceve in caduta e accompagna in touchdown una volta tornato diritto, un bonus omaggio che Kamara (3rd e 6) e Brees – in endzone su un 4th e 1 ravvicinato – suggeriscono a San Francisco di andarsi a procacciare battendo altre strade. Basta dirlo: Mostert giù per 21 yards e fino in fondo a incamerare la reverse con trick-play che veste Sanders dei panni di un quarterback da 35 yards di passaggio-touchdown, il doppio screen-pass Garoppolo-Juszczyk-Mostert su un 3rd e 1 e il bis di corsa del 31 ospite per il 28-27 San Francisco, ma con altri due quarti da onorare ancora. Ricomincia Robertson intercettando Garoppolo e Lutz mette il field-goal del +2 dalle 55, quindi Jones e Buckner speronano Kamara con furto-ovale per il corto esterno raccolto e tramutato in 35-30 Niners da Garoppolo e Kittle. Non più solo extrapoint per Lutz: altra convocazione per il calcio dalle 48 perché insufficiente l'attraversamento-ok di New Orleans di un 4th e 1 sulle 36 ospiti con Taysom Hill e disastrose le due flag contro i nerodorati su altrettanti 3rd down (sack scorretto Davis-Davenport e violenza non necessaria Gardner-Johnson su Juszczyk), da cui infine il completo del 42-33 Garoppolo-Bourne. Sistema tutto Michael Thomas con super catch and run e ricezione-touchdown dentro le 10 (40-42): l’ingresso sulla scena dei field-goal di Gould (sack di Bell a Garoppolo) è una tassa che coach Payton paga senza fiatare, tanto più se Deonte Harris ritorna altre 19 yards, i 49ers gli versano pure qualche interesse supplementare (flag contro Moseley) e Tre’Quan Smith ferma il lancio di Brees, spinge in endzone con salto, ma non si ripete in azione di conversione. E’ comunque 46-45 New Orleans: certo, ben altra roba il +3 così svanito, perché San Francisco toglie di mezzo un 4th e 2 con Kittle e vince al calcio con Gould dalle 30.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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