Potevano cambiare su diversi campi, da Nashville a Green Bay, da Dallas a Pittsburgh, da Washington ad Arizona, parecchie cose interessanti di classifica in questa quindicesima settimana di regular season. Ovunque ha invece prevalso la logica delle forze in campo, tranne che dove nessuno si aspettava potesse accadere l'incredibile. O quasi, perchè se Ryan e Julio Jones giocano come a San Francisco, gli Atlanta Falcons diventano riproponibili - molto tardivamente - almeno quanto a credibilità. I Niners dei 48 punti di New Orleans (28 nel primo tempo) al termine del quarto odierno di apertura sono 0 a 0: Garoppolo, che varcherà un 3rd e 1, si è già immolato su un sack di Beasley e, nel lanciare un 3rd e 19, su un roughing the passer di Clayborn, mentre Kittle ha ricevuto da lui un 4th e 1. Due run di Mostert stendono finalmente Atlanta, incattivendo Ryan e Julio Jones che si danno allo show sfrenato, intervallato da una flag contro Buckner, dalle loro 36 alla endzone californiana (7-7). Atlanta corre poi con Hill e Freeman e calcia nei pali con Koo un field-goal da 43 yards, senza reggere però gli urti offensivi dell'ex Coleman e di un Kittle indiavolato: facile Gould al calcio dalle 22, con Day che sacka Ryan e Garoppolo che beneficia di un nuovo roughing the passer (Jarrett) riazionando Kittle per la presa delle 28 e Gould per il 13-10 al piede dalla lunga. San Francisco pensa di cavarsela così, a spizzichi e bocconi, tra un altro sack di Bosa a Ryan e, nella peggiore delle ipotesi, la periodica precisione al calcio del suo kicker. Di fumble, almeno fino a quando Breida, colpito da Jarrett, non abbandona la palla tra i guanti di Campbell, non se ne accenna nemmeno, ma il contrattacco di Atlanta passa senza colpo ferire, con Warner che stoppa (e per poco non intercetta) Blake su un 3rd e 18 e Dwelley che stende a far male Barner su un ritorno-fumble diAtlanta: Juszczyk lo arresta sulle 24 ospiti e va a convertirlo in touchdown due down più avanti, mentre Gould sbaglia l'extrapoint. Julio Jones è il prescelto fisso di Ryan sui 3rd down, ma uno con una calamita simile sulle dita lo si può anche cercare con il lancio dalle 41 di un 2nd e goal sul quale Ward, nettamente beffato in sede di conquista della posizione migliore in endzone, deve arrangiarsi col fallo. Il touchdown del -2 da una yarda Quinn lo disegna per Ollison, San Francisco si aggrappa a Samuel per artigliare le 37-Falcons e scollinare di là delle 30 con Mostert e Sanders: bene Gould dalle 43, ma il +5 è nulla se Ryan sputa palloni a destra e a manca per Freeman, Gage e Hooper, strepitoso nella ricezione in endzone sulla testa di Harris. Quinn chiama conversione, Shanahan challenge: gli arbitri guardano, scovano il possesso mezzo pieno in ricaduta e annullano. Ryan riazzera e vira su Julio Jones: anche qui, su una presa marmorea - a dispetto della testata sul retrocoscia che gli ammolla Ward - decisione difficile, comprendente al 33% per possibilità il completo da touchdown, il completo a mezza yarda dal touchdown o la flag contro il difensore dei Niners. Vada per la prima e Falcons dunque sul 23-22 (conversione confermata, ma qualcosa va storto: Ryan neanche tocca palla). Ad Atlanta, col cronometro a zero, basta comunque non farsi bucare alla mano per 100 yards di campo: Powell riesce addirittura a causare fumble (Dontae Johnson) e Zaccheaus deve solo raccogliere l'ovale in endzone per il 29-22. San Francisco torna al secondo posto di Division. Il rivolgimento di classifica che non ti aspetti.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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