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Fabrizio Mancini

Packers, anche con Chicago un epilogo pericoloso

Pericoli solo paventati anche oggi, ma Green Bay sono già due partite di fila che le sue partite al Lambeau Field (dove, con tutta probabilità, dovrà disputare anche almeno un turno di playoff) se le trascina fin sul traguardo con tanto di avversari ancora attaccati dietro. Vizio da togliersi immediatamente: qualcun altro che non sia Washington o Chicago in postseason potrebbe non perdonare. Qualcun altro che sappia fare qualcosa di meglio dei Bears, subito messi alle corde, tanto per far capire chi comanda a Trubisky (sack da Clark), e al tappeto su un 4th e 4 dalle 24 di Rodgers ad Adams, mal tenuto sulle 8 da Skrine. Chicago intuisce e se ne farebbe pure una ragione, pur se questo match in linea teorica lo dovrebbe vincere: 4th down anche per Trubisky allora, ma c'è Sullivan a vigilare su Miller e sulla stessa ruota (4th e 6) scommettono di nuovo - perdendo - Rodgers e Adams. Meglio Trubisky e Miller quando agiscono da più lontano: 23 yards per le 28-Packers, poi il sack di Preston Smith e il contentino non proprio da disprezzare del field-goal di Pineiro dalle 30, con l'intercetto indolore di Alexander a Trubisky allo scadere del primo tempo. Dalla ghiacciaia del campo alla calura degli spogliatoi: Rodgers e Adams rientrano con altre idee (run e catch and run per le 21 ospiti), Aaron Jones si butta nell'angolo della endzone distruggendo il contrasto di Eddie Jackson e, se Trubiksy va impreciso da Robinson su un altro 4th down (e 10), Kumerow trita i Bears accompagnando un 3rd e 4 per mezzo campo alle porte delle loro 10. La zona di Adams, di Aaron Jones o, più o meno equamente suddivisa, di entrambi: 21-3 Green Bay con l'ingresso dalle 9 del 33 gialloverde, punteggio che magicamente rende funzionanti i meccanismi di lancio lungo sui terzi down di Trubisky a Miller e Robinson. Niente 4th e 6, stavolta: Pineiro mette il -15 dalle 27 e Trubisky Robinson e Miller tra le 10 e il touchdown. Lowry intercetta il quarterback dei Bears sulle 40 avverse, ma Green Bay ci rimedia solo un sack di Kwiatkoski a Rodgers, l'illusione di un secondo turnover (Sullivan 'para' in tuffo, ma l'ovale gli esce tra i gomiti) e la paura pazzesca di vedersi raggiungere nei secondi finali quando Ridley, ingannato dalla doppia presa mancata da Savage e Alexander non blocca palla in fondo alla endzone dei Packers. Chicago minacciosa anche con cronometro a zero, nello scambio alla mano Trubisky-Cohen-Trubisky-Horsted: accesso sulle 9, Sullivan ferma tutto.


Fabrizio Mancini

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