E' proprio incompatibilità cronica quella attacco-difesa dei Packers contro il corrispettivo binomio difesa-attacco dei 49ers. Green Bay ne prende altri 37 a Santa Clara, tanti quanti due mesi fa in campionato, e il fatto che segni 12 punti in più vale come la differenza di yards passate tra Garoppolo (77) e Rodgers (326). Meno di nulla cioè, se Mostert batte Aaron Jones 220 (sempre yards, ma corse) a 56 e 4 touchdown a uno. Questi Packers da rematch al Levi's Stadium sono la Legge di Murphy vestita da squadra di football americano: tutto quello che può andarle male le andrà male, tutto quello che fa di buono e che San Francisco riuscirà a rimandarle indietro con gli interessi San Francisco glielo rimanderà indietro con gli interessi. Il 3rd e 1 di Coleman fermato da Za'Darius Smith impatta il 3rd e 3 Rodgers-Jamaal Williams stoppato da Greenlaw: un conto pari di situazioni di gioco che, a parti invertite, le statistiche non registrano. Adams e Jones non impazzano come l'ipercinetico Samuel e il già celebrato Mostert (run in touchdown dalle 41) e, se Bosa e K'Waun Williams sackano (il secondo con fumble, ma recuperano gli ospiti con Turner) con ogni crisma di liceità Rodgers, Clark colpisce irregolare Garoppolo, sul quale poi Fackrell recupererà solo metà del percorso gratuito del Roughing the Passer precedente. Gould può tirare nei pali un 10-0 non comodissimo (dalle 54), ma comunque un'occasione da non fallire. Neanche un cecchino professionista potrebbe mirare preciso sul Mostert di oggi: Samuel gli copre le spalle togliendo dai piedi di un'altra sua accelerata esterna dalle 14 la sagoma di cartone di Savage (17-0). In campo-Packers, al contrario, inizia a sbarellare perfino Rodgers: fumble sulle 25-49ers con ricopertura di Buckner, 52 yards di volata di Mostert con il 20-0 San Francisco e Gould al calcio dalle 27, l'intercetto di Moseley con 30 yards su 30 delle rimanenti mandate giù da chi sapete voi in tre fasi (27-0 49ers all'intervallo).
Dati per dispersi dal kickoff, Adams e Aaron Jones rassicurano i parenti solo in partenza di terzo quarto: meno contenti di averli rivisti i tifosi di Green Bay, che applaudono di malavoglia la catch and run dalle 13 alla endzone del secondo, cui replicano Samuel di reverse e Mostert dalle 28, abbattendo per il 34-7 sulla endline avversaria Tramon Williams. Se Flores non ha chiamato conversione sul 6-27, ecco che qui invece ordina un 4th e 2 alla mano: Rodgers chiude su Lazard, torna a sentire il braccio che conosce e spara 36 yards di profondo mandando a vuoto Ward per la presa di Graham. Il touchdown ci scappa al secondo tentativo - Aaron Jones di corsa breve -, ma il pass largo di conversione è come se Adams non se lo aspettasse (34-13 San Francisco). E' l'unica spiegazione: perchè, se qualcuno lo avvisa prima, Adams riesce pure ad andare a raccogliere un ovale a 65 yards di distanza e di portare su Rodgers che poi, dalle 17, trafigge centralmente i Niners con la sassata del 20-34. A 8 minuti dal termine due possessi sarebbero ancora teoricamente recuperabili dai Packers se Redmond non si facesse cogliere sul fatto a trattenere Kittle su un 3rd e 5: i californiani incamerano perciò tempo e punti preziosi varcando anche un 3rd e 1 con Mostert, accontentandosi dei pali con Gould dalle 42 e sackando Rodgers (Armstead), pur con fumble salvato ancora da Turner. L'intercetto di Sherman al rientro dal Two Minutes Warning è superflua conferma di accesso al settimo Superbowl - 5 vinti, uno perso - della storia dei 49ers.
Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL
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