I tre touchdown di Kyle Rudolph depistano sul come i Vikings vincano a Dallas: più chiari i numeri al passaggio di Cousins ('solo' 220 yards), perlomeno se rapportati a quelli di Prescott (397) e le assistenze in endzonedel quarterback texano a Gallup, Cobb e Cooper, pur non trascurando Elliott (20 corse). Minnesota va invece da i suoi ricevitori solo per chiudere le voragini spalancate dall'incedere di Cook e Mattison, ma non è detto che le prese dell'82 gialloviola siano solo roba elementare: Rudolph a una mano per il 7-0 (Maher fuori di field-goal dalle 57 tre minuti prima) e ad addomesticare un 3rd e goal esterno per il raddoppio-Vikings dei possessi di margine. Hughes quasi intercetta Prescott, poi arrivano in serie i sack - Minnesota con Hughes e Griffen/Watts, Quinn per Dallas - e i 3rd e 12 in due drive di fila sistemati da Prescott, da cui i Cowboys ricavano altrettanti touchdown (Gallup e, gran ricezione in tuffo, Cobb). E' il challenge, invece, a riconoscere giustizia ad un completo di Diggs visto al contrario dagli arbitri, con Minnesota che attenta solo per 1/3 di cammino alle ultime 25 avverse: quanto basta per il field-goal di metà match a firma Bailey. Ancora bene Cousins-Diggs alla ripresa, non come sua abitudine invece Cook: riecco Bailey al piede (20-14 Vikings), ma anche Prescott su Cobb e in touchdown da Cooper che balla sulle punte afferrando l'ovale del compagno con tutto il resto del corpo fuori dalla endzone. 21-20 Cowboys, che Mattison e Cook però continuano a seminare quando e come vogliono, fregandosene di un altro challenge che annulla il touchdown da 17 yards di corsa del primo, perchè tanto c'è il secondo che blocca uno screen-pass di Cousins e appronta il sorpasso, ampliato a 7 (28-21) dalla conversione-ok di Rudolph. Elliott non devasta la metacampo di Minnesota alla stessa maniera, è questo lo scoglio principale di Dallas, specie se Cobb e Cooper ricevono in aree non pericolose e il duo Hunter/Griffen sacka (con flag di punizione inferiore alla perdita-yards) Prescott. Il field-goal di Maher (24-28) passa dall'essere inutile al tornare fondamentale tra l'anticipo del 4th e 5 di Kendricks su Elliott e un drive fallimentare di Minnesota (-4 yards ed epilogo sulle proprie 10): Prescott deve comunque sparare il missile dell'ultimo secondo dalle sue 47, Kearse glielo intercetta in endzone.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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