Lions a Minneapolis solo perchè ci devono andare, ma senza la minima intenzione di divertirsi. Zimmer si adegua, nell'unico interesse di squadra che oggi Minnesota deve compiere: riportare a equa distanza i Bears, vincenti giovedì nel Thursday Night. Concentrati su questo tarlo i Vikings, perciò, risultano ancor meno fantasiosi e più pratici del solito, ma pure a loro del resto chi glielo farebbe fare? Non certo l'avversaria, che lascia andar via Conklin, Cook e Diggs, regala 13 yards di penalità con Slay e Tavai e si arrende alla staffilata dalle 11 di Cousins sulla quale Olabisi Johnson vola in cielo. 7-0 e sack a Blough da Hunter: Scarborough non passa un 3rd e 1, Cousins si appoggia su Irv Smith e la coppia Cook-Mattison si mangia yards all'ingorda maniera di Pacman: Bailey nei pali dalle 27, non Prater da distanza quasi doppia, con Detroit planata nelle 30 dei Vikings per il tramite di due 3rd down passati da Amendola e un incompleto Blough-McKissic validato dal challenge. A un minuto dall'intervallo osa qualcosina anche Cousins: un 3rd e 2 medio e un missile da 44 yards per la duplice opzione ultracollaudata di Diggs, come tipico è lo screen-pass con run nell'angolo di Dalvin Cook. A Daniels, poi, manca la prontezza di riflessi di fermarsi sull'addome un passaggio di Cousins destinato a Bradbury a 5' dal termine del terzo periodo, Harrison Smith invece il profondo sballato di Blough non può proprio esimersi dall'intercettarlo altezza 36-Vikings. Cousins alterna Mattison a Irv Smith, ma i primi punti del secondo tempo per Minnesota (20-0) li calcia Bailey da metacampo. Per i suoi, invece, Detroit si industria con Blough nella realizzazione in endzone di un 4th e 5 e di un 1st e 10 finali. Golladay ne blocca uno (7-20), l'altro se lo pigliano e se lo portano via i Vikings con Sendejo.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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